Ecosistema iNest e i bandi a cascata per le Imprese

iNEST (Interconnetected Nord-Est Innovation Ecosystem) è l’Ecosistema dell’Innovazione del Nord-Est volto a potenziare i benefici delle tecnologie digitali nelle aree di specializzazione chiave di Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige.

Gli Ecosistemi dell’innovazione sono reti di Università statali e non statali, Enti Pubblici di Ricerca, Enti pubblici territoriali, altri soggetti pubblici e privati altamente qualificati e internazionalmente riconosciuti.

Intervengono su aree di specializzazione tecnologica coerenti con le vocazioni industriali e di ricerca del territorio di riferimento, promuovendo e rafforzando la collaborazione tra il sistema della ricerca, il sistema produttivo e le istituzioni territoriali.

Inoltre, valorizzano i risultati della ricerca, agevolano il trasferimento tecnologico, e accelerano la trasformazione digitale dei processi produttivi delle imprese in un’ottica di sostenibilità economica e ambientale e di impatto sociale sul territorio.

Nello specifico, il Progetto iNEST mira a definire un nuovo paradigma di Ecosistema dell’Innovazione del Nord-Est, basato su:

  • multi-vocazionalità;
  • capacità di generare valore aggiunto tramite un approccio integrato e interconnesso, superando i
  • rischi di frammentazione;
  • creazione di reti, con un approccio basato sulla partnership.

Dal PNRR 110 milioni di euro al Nordest: alle imprese sono destinati 40 milioni in bandi aperti, secondo lo schema di finanziamenti a cascata, e in 9 linee di attività sotto il coordinamento degli atenei e dei centri di ricerca e trasferimento tecnologico.

  • Spoke 1 ECOSYSTEMS FOR MOUNTAIN INNOVATIONS – Leader: UNIBZ
  • Spoke 2 HEALTH, FOOD AND LIFESTYLES – Leader: UNITN
  • Spoke 3 GREEN AND DIGITAL TRANSITION FOR ADVANCED MANUFACTURING TECHNOLOGY – Leader: UNIUD
  • Spoke 4 CITY, ARCHITECTURE AND SUSTAINABLE DESIGN – Leader: IUAV
  • Spoke 5 SMART AND SUSTAINABLE ENVIRONMENTS (MANUFACTURING, WORKING, LIVING) – Leader: UNIPD
  • Spoke 6 TOURISM, CULTURE AND CREATIVE INDUSTRIES – Leader: UNIVE
  • Spoke 7 SMART AGRI-FOOD – Leader: UNIVR
  • Spoke 8 MARITIME, MARINE AND INLAND WATERTECHNOLOGIES: TOWARDS THEDIGITAL TWIN OF THEUPPERADRIATIC – Leader: UNITS
  • Spoke 9 MODELS, METHODS, COMPUTING TECHNOLOGIES FOR DIGITAL TWIN – Leader: SISSA

Scopri il piano completo di attività.

Per maggiori informazioni: www.consorzioinest.it

STORIE D’IMPRESA: IL CASO GALDI

L’azienda

Nel 1970, Galdino Candiotto, fondatore di Galdi, disegna e realizza il primo prototipo di confezionatrice semi automatica per cartoncini Gable Top, concepito per semplificare il lavoro della latteria di famiglia e per consentire anche ad altre latterie locali di sostituire il confezionamento delle bottiglie di vetro con il cartoncino, packaging più flessibile, economico e logisticamente più gestibile.

Oggi come allora l’azienda continua a lavorare e migliorare con lo stesso obiettivo: risolvere esigenze e creare soddisfazione. Negli ultimi anni, Galdi ha acquisito e creato nuove risorse per poter estendere i servizi e le soluzioni offerte ai clienti. Un esempio è la start up FILL good, specializzata in consulenze di alto livello per il Packaging Development e in ambito microbiologico.

Da sempre l’azienda punta su persone e innovazione. Ne sono testimoni la creazione di un team dedicato alla Machine Intelligence o la piattaforma MaSH che rappresenta di fatto un nuovo sistema di diagnostica avanzato, grazie a Big Data e agli algoritmi creati dai progettisti Galdi.

La crescita dimensionale non può prescindere dall’evoluzione della cultura aziendale e dell’organizzazione, per questo nel 2022 Galdi è diventata Società Benefit, aprendo anche le porte del board a tre membri esterni, nell’ottica di mantenere sempre alto il livello di attrattività e redditività della Società.

La visione

L’approccio client-centered e orientato al miglioramento continuo adottato da Galdi ha portato negli anni a cambiare il suo modello di business da fornitore di macchine a partner per i suoi clienti. In quest’ottica l’azienda ha investito in un percorso di digitalizzazione, approcciandosi a tecnologie avanzate, quali Intelligenza Artificiale e IIoT e attraendo nuove competenze, allo scopo di rendere il supporto clienti sempre più efficace. 

Galdi, infatti, mira a supportare i suoi clienti a 360 gradi e ad essere per loro fornitore di un servizio completo. In quest’ottica nel corso degli anni l’azienda ha sviluppato nuovi servizi post-vendita supportati da strumenti basati su IIoT che permettono al cliente di efficientare la sua attività produttiva. Sono stati sviluppati degli strumenti che analizzano i dati di telemetria delle macchine riempitrici, con l’obiettivo di anticipare i fermi macchina e ottimizzare le manutenzioni. Ad esempio, il sistema interviene in modo attivo nell’esaminare le performance delle riempitrici in profondità, analizzando gli allarmi e comunicando i dati più rilevanti. Permette di agire, in altre parole, prima che un malfunzionamento possa portare ad un fermo macchina o a una rottura imprevista, cioè prima che la produzione si fermi. Grazie ai dati raccolti, Galdi è in grado di offrire ai clienti servizi di consulenza specifica dove discutere il funzionamento e lo stato della macchina e fornire consigli utili per migliorarne le prestazioni.

Ciò a cui l’azienda mira è avvicinarsi a dei modelli di business più vicini alla “servitization” ed essere sempre più a contatto e vicina ai clienti.

IIoT e Intelligenza Artificiale

Galdi ha mosso i primi passi ponendosi l’obiettivo di aumentare l’efficienza produttiva dei clienti, ridurre i downtime delle macchine e quindi il TCO (Total Cost of Ownership) delle macchine stesse.

Il progetto MaSH (Machine System Health), a tutti gli effetti il primo strumento sviluppato in quest’ottica, ha reso i macchinari prodotti dall’azienda più innovativi, arricchendoli di tecnologie abilitanti quali ICT e meccatronica, per supportare la produzione delle aziende alimentari, i principali clienti Galdi, per evolversi e migliorare in termini di sicurezza alimentare, efficienza, qualità del prodotto finale. Infatti, l’industria alimentare ha esigenze di interconnessione e di interazione uomo-macchina molto spinte, ma allo stato dell’arte sono affrontate con soluzioni estemporanee, con l’implementazione di sistemi sviluppati ad hoc non trasferibili in altri contesti.

Da qui l’idea di sviluppare una piattaforma di applicazioni software (MaSH) che sfruttasse i dati di telemetrica raccolti tramite una prima infrastruttura IIoT, per elaborali nei cloud, per supportare i clienti nelle decisioni relative al proprio business. Per la realizzazione del progetto è stato necessario creare un team multidisciplinare avvalendosi sia di personale interno, con nuove assunzioni e partnership con aziende specializzate. La prima release, con features il controllo delle performance e relative statistiche sulle cause di fermata, è stata presentata già a Marzo 2018 alla fiera AnugaFoodTec, a Colonia.

L’evoluzione è continua, attualmente uno dei focus è l’implementazione delle più moderne e avanzate tecnologie Cloud nella nuova infrastruttura IIoT delle macchine Galdi, così da permettere di fare importanti passi in avanti anche nel progetto MaSH, e in generale nei servizi digitali, garantendo maggiore sicurezza (cyber-security), aggiornamento continuo, maggiore capacità sia di raccolta dati che di successiva elaborazione.

Infatti, grazie alle nuove tecnologie utilizzate, la gestione della flotta dei dispositivi IIoT sarà semplificata e sarà quindi possibile attivare servizi digitali in modo dinamico e in tempi molto rapidi. I dati raccolti dalle macchine potranno essere elaborati direttamente sull’edge, ovvero sul campo, permettendo di inviare in cloud solamente dati con valore e non più tutti i dati grezzi. Alcuni servizi che ad ora girano nel cloud (es: Anomaly Detection) potranno essere trasferiti sull’edge, ottimizzando i consumi e fornendo ai clienti un riscontro immediato e in tempo reale sull’andamento della macchina.

Galdi sta lavorando per sviluppare ulteriori servizi digitali che consentano al cliente di efficientare la sua produzione, apportando miglioramenti che permettano di andare nella direzione della manutenzione predittiva.

L’impatto

VANTAGGI

I dati raccolti dalle macchine ed elaborati tramite i servizi in cloud hanno aiutato in più occasioni il team di supporto e i clienti a risolvere problematiche sulle macchine.

Su questa base sono stati studiati nuovi servizi da offrire ai clienti per ampliare l’offerta, pre e post-vendita. Creare maggiore consapevolezza delle performance dei prodotti (tramite dati sicuri), dà prove tangibili della qualità degli stessi. Tutto ciò ci ha permesso di introdurre nuove tecnologie, ma soprattutto competenze da sfruttare per future innovazioni. Si è inoltre rafforzata l’immagine di Galdi come azienda innovativa, non solo verso i clienti, ma anche nel territorio, diventando attraente per i giovani talenti. La strada intrapresa con i progetti in ambito digitale si rivela quindi assolutamente in linea con lo sviluppo dell’azienda.

SVANTAGGI

La criticità da sempre incontrata e attualmente purtroppo ancora non risolta è la diffidenza dei clienti a dare accesso alle macchine, sia per questioni legate alla sicurezza informatica, sia perché non sempre colgono i vantaggi offerti dal sistema.

Oltre a ciò, per mantenere sicuri, performanti e all’avanguardia gli strumenti sviluppati sono necessarie risorse sempre più competenti e un team più ampio di persone, implicando degli investimenti continui.

www.galdi.it

Fiera A&T Vicenza: lo storico appuntamento di Torino ora anche per il bacino industriale del Triveneto

Il 2023 è l’anno del raddoppio: nasce A&T Vicenza, la manifestazione si mette al servizio dell’importante bacino industriale del Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige e territori limitrofi.

A&T Vicenza ha lo stesso format di A&T Torino, ma variano i contenuti espositivi per rispondere alle esigenze delle filiere industriali del Nord Est.

Saranno attesi 250 espositori negli oltre 15 mila metri quadri di padiglione dedicato ad automazione, affidabilità e fabbriche intelligenti.

A&T è riconosciuta per il suo format innovativo che integra la parte espositiva con un Programma Formativo e di Aggiornamento “visionario ma di taglio pratico” pensato per le richieste delle Aziende di qualsiasi dimensione. 

Il claim della manifestazione è “dall’ideale al fattibile” poiché l’obiettivo di A&T è offrire risposte concrete alle esigenze delle Imprese italiane impegnate nell’affrontare le sfide competitive dei nuovi modelli produttivi e di business, in ottica Industry 4.0.

Dal 2015, infatti, su indicazione di primari Espositori e del tessuto imprenditoriale, sono sei i focus di contatto con il mondo industriale e della ricerca:

  • Smart Manufacturing
  • Smart Logistics
  • Testing & Metrology
  • Controllo di Processo
  • Controllo Produzione
  • Additive Manufacturing

Per partecipare come visitatori o espositori, è necessario compilare il form al seguente link: https://vicenza.aetevent.com/info-visitatore 

Rivedi il servizio di presentazione della fiera al TG1 del 23 febbraio a cura di Barbara Capponi: https://www.youtube.com/watch?v=paLKA6KpFok.

Approfondimento – Cresce l’industria robotica in Italia: applicazioni, ostacoli e scenari futuri

Il 2021 ha segnato un nuovo record per l’industria italiana della robotica, con un aumento della produzione del 6,6% rispetto al 2020 e un orizzonte di crescita stimato in 260 miliardi di dollari al 2030.

Al netto però dei dati incoraggianti in termini di produzione e integrazione, le aziende italiane sembrano riluttanti ad affidare tutte le attività alla robotica. Infatti, la maggior parte delle aziende manifatturiere italiane è concorde nel delegare ai robot solo una parte delle proprie attività.

Secondo gli studi, ci sono due nodi fondamentali che limitano l’utilizzo dei robot in ambito industriale: il primo aspetto riguarda gli elevati costi di acquisizione, mentre il secondo ha a che fare con le difficoltà legate alla loro implementazione, ossia la capacità degli addetti di gestire in modo più efficiente determinate attività rispetto a quanto farebbero le macchine.

Nonostante questi limiti, i dati ISTAT su imprese e ICT che contribuiscono alle previsioni di crescita sono incoraggianti nel quadro della struttura del Paese al 2022 in relazione all’adozione della robotica, anche se dal punto di vista della distribuzione regionale, il divario è estremamente ampio: se si sommano i dati delle regioni del Nordest e del Centro Nord, la media delle imprese che utilizzano robot al Nord è del 10%, contro il 6,4% del Centro e il 7,3% al Sud. Guardando alla classe dimensionale d’impresa, c’è una chiara proporzionalità tra dimensione d’impresa e adozione della robotica. Infatti, le percentuali più basse si riscontrano nelle piccole imprese (10-49 dipendenti), con numeri in aumento man mano che aumenta il numero di dipendenti. Ad esempio, per le aziende nella classe dimensionale 100-249 dipendenti, il 24,1% di esse utilizza robot, mentre per le aziende con 250 o più dipendenti, questa cifra è pari al 29,8%.

In generale, nel 2022 in Italia il 14% delle PMI aveva già introdotto robot in azienda, e attualmente la metà delle Pmi italiane sta pianificando la loro introduzione nei processi produttivi. Questo perché le principali motivazioni che spingono le imprese ad utilizzare un robot per le proprie attività sono principalmente tre: garantire un’elevata precisione o una qualità standardizzata dei processi e/o dei beni e servizi prodotti, migliorare la sicurezza sul lavoro e, da ultimo, ampliare la gamma di beni prodotti o dei servizi forniti dall’impresa.

La robotica offre inoltre un nuovo modo di pensare l’automazione e i robot rappresentano una delle principali leve per aumentare l’efficienza dei sistemi produttivi. Lo sa bene l’Italia, che a livello europeo, è il secondo mercato di robot dopo la Germania e il sesto paese al mondo per numero di installazioni robotiche nelle imprese.

Curiosità in merito a quali tipologie di robot sono maggiormente utilizzati dalle imprese italiane?

A questo link l’analisi di Sofia Brunelli, per Agenda Digitale, su dati BCG (2021) – Robotics Outlook 2030, ISTAT (2022) – Report Imprese e ICT e IFR (2022) – World Robotics 2022.

Premio Innovazione 4.0 – Fiera Internazionale A&T

In occasione dell’edizione 2024 della Fiera Internazionale A&T – Automation & Testing (14-16 febbraio, Oval Lingotto Torino) il Comitato Scientifico Industriale promuove l’ottava edizione del Premio Innovazione 4.0, mirato a valorizzare e diffondere progetti innovativi di ricerca e casi applicativi industriali coinvolgendo imprenditori, manager aziendali e ricercatori interessati a uno sviluppo tecnologico competitivo e sostenibile delle imprese funzionale alla crescita del Sistema Paese.

OBIETTIVO: CONTRIBUIRE ALLA CRESCITA DEL COMPARTO MANIFATTURIERO ITALIANO

1) Innovazione: il Premio Innovazione 4.0 offre al mondo produttivo progetti, casi applicativi, opportunità di networking per favorire l’introduzione delle tecnologie innovative in linea con il Piano Nazionale Transizione 4.0.

2) Trasferimento tecnologico: il Premio Innovazione 4.0 intende favorire l’incontro tra progettualità innovative e industria, offrendo un contatto diretto e un dialogo strutturato tra imprese, start-up, Università e mondo della ricerca applicata. Un modello funzionale a innovare prodotti e processi aumentando la competitività sui mercati globali.

CRITERI DI AMMISSIBILITÀ

Le testimonianze proposte dovranno riguardare casi applicativi di successo, sviluppati in ambito industriale, o progetti di ricerca applicata, provenienti dal mondo dell’Università e della Ricerca. I criteri su cui si basa la selezione delle testimonianze riguardano le caratteristiche di applicabilità, sostenibilità, convenienza e utilità in ambito industriale di ciascuna testimonianza presentata. Il Comitato Scientifico Industriale di A&T procederà ad ammettere in concorso le testimonianze ricevute, individuando le proposte che maggiormente esprimono valore tecnologico e applicabilità reale.

PREMI, CATEGORIE E TEMATICHE

Il Premio si rivolge ad Aziende, Università, Start-Up e ammette tutte le testimonianze riguardanti l’applicazione di tecnologie innovative incluse nei seguenti focus:

  • ADDITIVE MANUFACTURING
  • LOGISTICA
  • TESTING E METROLOGIA
  • SMART MANUFACTURING
  • CONTROLLO DELLA PRODUZIONE
  • CONTROLLO DI PROCESSO

Saranno selezionati 9 progetti finalisti (3 per ciascuna categoria) e tra questi individuato un unico vincitore che sarà premiato con:

  • Trofeo realizzato dal main sponsor dell’evento, rappresentativo dell’innovazione in ambito industriale.
  • Riconoscimento speciale A&T: voucher valido per una postazione espositiva in una delle seguenti edizioni della Fiera.

La consegna avverrà durante la Cerimonia di Premiazione in programma mercoledì 14 febbraio 2024.

DEADLINE PARTECIPAZIONE E COMUNICAZIONE VINCITA

Venerdì 14 luglio 2023 è il termine ultimo per l’invio della candidatura al Premio Innovazione 4.0. Le candidature dovranno essere presentate utilizzando l’apposito form (clicca QUI) e seguendo le indicazioni riportate nell’allegato A (clicca QUI). Per eventuali chiarimenti contattare la segreteria del Premio: premioinnovazione@aetevent.com.

Il 15 settembre 2023 la segreteria darà comunicazione ufficiale agli autori in merito all’ammissione delle testimonianze a concorrere al Premio.

Entro il 15 dicembre 2023 il Comitato Scientifico Industriale sceglierà le 9 testimonianze finaliste. Gli autori selezionati riceveranno la comunicazione e le modalità per partecipare alla Cerimonia di Premiazione nella quale verrà annunciato il vincitore.

Per maggiori informazioni: https://www.aetevent.com/premio-innovazione.

Avviso 1/2023 “Apprendere per competere”: 8 milioni di euro per i piani formativi

Il 2023 è l’anno europeo delle competenze e Fondirigenti punta sul potenziamento di hard e soft skills dei manager, sempre più centrali per affrontare il cambiamento e rilanciare la competitività.

Il più grande Fondo per la formazione dei dirigenti, promosso da Confindustria e Federmanager, mette sul piatto un Avviso nazionale da 8 milioni di euro per rafforzare alcune fra le competenze più rilevanti per affrontare le principali transizioni e gli elementi di incertezza che le imprese sono chiamate a fronteggiare, puntando a favorire nei dirigenti un approccio manageriale che ponga l’apprendimento al centro dei percorsi di trasformazione aziendale.

L’Avviso si rivolge a tutti i soggetti aderenti e neo-aderenti al Fondo ad eccezione delle Grandi Imprese che hanno già beneficiato di un finanziamento attraverso gli Avvisi promossi dal Fondo nel 2022.

I Piani formativi potranno essere presentati in forma singola o aggregata. Il Piano Aggregato sarà contraddistinto da un codice identificativo comune a tutti i Piani delle aziende partecipanti e dovrà essere composto da minimo 3 e massimo 6 imprese, compresa una Capofila.

Ogni azienda potrà presentare un solo Piano formativo e chiedere un finanziamento massimo di 12.500 Euro.

Due sono i focus previsti dall’Avviso: il sostegno alla partecipazione delle Piccole Imprese, che mostrano un accesso ancora limitato alla formazione finanziata dal Fondo, e la promozione di aggregazioni tra imprese che in varie forme collaborano tra di loro, ad esempio nelle filiere, nelle reti, nella catena di subfornitura.

Le proposte dovranno rientrare in uno dei seguenti 9 ambiti di intervento relativi a 3 macro Aree: Innovazione, Sostenibilità, Resilienza.  

Innovazione

  • Trasformazione digitale dei processi aziendali produttivi, logistici, di vendita
  • Governo dei dati
  • Cybersecurity

Sostenibilità

  • Sostenibilità ambientale
  • Sostenibilità sociale
  • Sostenibilità economica

Resilienza

  • Rischi finanziari
  • Cambiamenti nei mercati
  • Cambiamenti organizzativi

L’intero processo di presentazione e condivisione dei Piani avverrà digitalmente dall’Area riservata delle aziende/Parti Sociali, accessibile tramite la sezione MyFondirigenti del portale del Fondo con user ID e password.

Per l’invio del Piano sarà sufficiente la firma digitale in formato CAdES del Rappresentante legale aziendale o di un suo procuratore.

La presentazione dei Piani sarà consentita dalle ore 12:00:00 del 15 maggio 2023 fino alle ore 12:00:00 del 21 giugno 2023, termine unico per la presentazione. 

Per maggiori informazioni, si invita a consultare la sezione “Avvisi” del sito di Fondirigenti, a questo link: https://www.fondirigenti.it/avvisi

Premio “2031”. Fino al 25 giugno aperta la call dedicata a imprese e startup innovative

“Crediamo in te!”. Con questo spirito parte la tredicesima edizione del Premio 2031, presentata a MIND, durante la MIND Innovation Week: oltre 100 i partner presenti, 55 i premi e milioni di euro di montepremi così suddivisi: 15 Premi Speciali messi in palio da corporate con 41 dai migliori Centri di Innovazione italiani e il 2031 Startup Award.

C’è tempo fino al 25 giugno 2023 per partecipare alla nuova call del bando “2031” (evoluzione del Premio Gaetano Marzotto) dedicato a startup, aziende e PMI innovative.

Con un Premio Specialein servizi di orientamento e accompagnamento – dedicato a startup che operano nei settori Clean/Energy Tech, FinTech/RegTech, Life Science, Industry 4.0, Transportation/Logistic e del valore di 50.000 euro – Invitalia anche quest’anno è partner dell’iniziativa.

Il Premio consiste in:

  • assegnazione di un mentor specializzato da selezionare tra i partner del network Sistema Invitalia Startup, in base al settore o alla tecnologia della startup. Obiettivo: definire e implementare una strategia di go to market vincente;
  • guida e orientamento all’individuazione dell’incentivo, gestito da Invitalia, più idoneo al progetto d’investimento della startup;
  • un percorso personalizzato di accompagnamento per presentare domanda di finanziamento; il servizio di accompagnamento fornisce un supporto metodologico per la compilazione del piano d’impresa, aiuta il team a ragionare sulle singole scelte progettuali – con un’attenzione particolare alla sostenibilità economico-finanziaria dell’iniziativa – e le eventuali carenze o incoerenze da rivedere. Il servizio si svilupperà attraverso 3 incontri 1to1 con esperti dell’Agenzia;
  • occasioni di business matching.

Novità di quest’anno è Primo Round, il premio nato per individuare e aiutare a crescere le migliori startup early stage italiane. Selezionate dalla call di 2031, le migliori idee avranno la possibilità di presentarsi durante i tre giorni dell’Italian Tech week di Torino, dal 27 al 29 settembre, davanti a una incredibile giuria di investitori pronti a credere in loro. Tra gli investitori Isabelle Andrieu, Paola Bonomo, Lucia Chierchia, Luca Ferrari, Fausta Pavesio, Andrea Rota, Silvia Wang.

Premio 2031 è una competizione gratuita aperta a persone fisiche, team di progetto, startup e imprese già costituite, che abbiano una nuova idea imprenditoriale, in grado di generare una ricaduta economica e un impatto sociale positivo principalmente sul territorio italiano, con sede e base di sviluppo in Italia, ma capacità di crescita internazionale. Suddiviso in due bandi, permette attraverso un’unica domanda di concorrere contemporaneamente a più percorsi. I 55 partner del Premio hanno la possibilità di selezionare le startup finaliste del loro premio singolo. Le idee proposte devono essere originali, innovative e attuabili, finanziariamente sostenibili e in grado di generare ritorni economici.

Dal 2010 il Premio ha visto oltre settemila startup transitare, centinaia di premi e percorsi avviati, decine di milioni di euro di investimenti generati con centinaia di partner.

Per saperne di più consulta il regolamento.

Innovazione tecnologica e sostenibilità: le sfide per una logistica che cresce

La Regione Veneto e l’Osservatorio Contract Logistics “Gino Marchet” del Politecnico di Milano hanno organizzato, in collaborazione con Assologistica, il Convegno “Innovazione tecnologica e Sostenibilità: le sfide per una Logistica che cresce”.

L’appuntamento è per venerdì 9 giugno 2023 dalle 10.00 alle 16.00 presso Fiera Verona e la partecipazione è gratuita previa iscrizione.

L’Osservatorio studia l’evoluzione del mercato italiano della Contract Logistics in tutte le sue declinazioni: dalla misurazione quantitativa del fenomeno ai principali fattori di sviluppo del settore. Il Convegno ha l’obiettivo di presentare, grazie anche all’esperienza diretta di alcuni Manager del settore, i principali trend del mercato con particolare attenzione alle direzioni di lavoro per la sostenibilità e al ruolo dell’innovazione tecnologica e digitale. Infine, saranno presentate le principali sfide e direzioni di lavoro per il futuro della Logistica del Veneto.

A questo link è possibile iscriversi all’evento.

La RIR IMPROVENET: intervista ad Alessandro Beghi

Come si è sviluppata la Rete e quali sono le prospettive future?

IMPROVENET sta seguendo un percorso di crescita molto regolare. Inizialmente costituitasi attorno a un nucleo di soci appartenenti al mondo della ricerca, del trasferimento tecnologico e, naturalmente, delle imprese e dei servizi ad alto contenuto di tecnologia, la rete si ampliata accogliendo negli anni nuovi soggetti. Altri ne sono usciti con motivazioni diverse ma sempre manifestando apprezzamento per quanto visto durante il periodo di partecipazione alla rete. Punto per me particolarmente qualificante è osservare come tutti i soggetti partecipanti alla rete abbiano pienamente “sposato” la visione che ha portato alla creazione di IMPROVENET, e che che si basa sulla definizione di obiettivi a medio/lungo termine legati alla condivisione di conoscenze e opportunità di crescita tramite azioni da intraprendere implementando diverse tipologie di partenariato strategico, per superare il noto limite del tessuto manifatturiero locale costituito dall’alto livello di frammentazione e dalla policentricità. Non intendiamo pertanto apportare modifiche sostanziali a un approccio che, secondo noi, si sta dimostrando vincente. Un obiettivo specifico che tuttavia intendiamo perseguire in modo particolare è la nostra proiezione oltre i confini nazionali, interfacciandoci anche con le recenti iniziative del PNRR che sono state avviate nella nostra regione (penso in particolare all’Ecosistema dell’Innovazione iNEST).

Quali sono i trend e le tecnologie che potranno maggiormente incidere nella filiera?

Sebbene si parli ormai ampiamente di Industria 5.0, una piena adozione delle tecnologie 4.0 richiederà ancora tempo e investimenti non trascurabili, pertanto sarà ancora tale trend a dominare nei prossimi anni nel settore manifatturiero. Penso alla robotica collaborativa, alle metodologie basate sull’Intelligenza Artificiale per l’analisi dei dati, al Digital twin di prodotto e processo, giusto per citarne alcune. Senza dubbio, la proiezione verso Industria 5.0, con la sua visione umano-centrica, porterà a un maggior interesse verso quelle tecnologie che segnano il passaggio verso una nuova generazione di interfacce uomo-macchina, per consentire quella sinergia collaborativa tra automazione e operatore umano che fortemente caratterizza tale contesto. In questo senso osserviamo ad esempio come già ora alcuni tra i maggiori player nel settore dei servizi e delle piattaforme informatiche stiano proponendo tool per coniugare il metaverso con il digital twin.

Un tema fortemente sostenuto dalla Regione è il collegamento con i cluster tecnologici nazionali. Qual è la sua opinione?

IMPROVENET è socia del CTN Fabbrica Intelligente, e partecipa regolarmente alle iniziative da questo proposte. Sono anche personalmente coinvolto nelle attività dei Gruppi Tematici Tecnico Scientifici, facendo parte dello Steering Committee del GTTS4: Sistemi di produzione ad alta efficienza. Il CTN è un organismo di fondamentale importanza per il settore manifatturiero avanzato e in particolare per il settore manifatturiero veneto, così fortemente caratterizzato dalla presenza di PMI. Tramite Fabbrica Intelligente, infatti, si ha una visione molto ampia dei prossimi sviluppi  tecnologici grazie alle attività di road mapping, ma, ancora più significativamente, si ottengono feedback dalle realtà europee (ad esempio, Manifatture EO e EFFRA) che sono molto difficilmente raggiungibili dalle singole aziende, in particolare quando di piccole dimensioni. Sicuramente c’è ancora molto lavoro da fare affinché il ruolo delle nostre aziende all’interno di Fabbrica Intelligente possa crescere, ma da entrambi i lati (RIR e CTN) vi è sicuramente la volontà di agire in tal senso.

Le Reti Innovative Regionali hanno superato la fase di avviamento e si stanno sempre più consolidando. Quali ritiene siano le strategie per consentire alle reti di cogliere sempre più le opportunità che derivano da fondi nazionali e soprattutto europei?

Le RIR fanno parte di un “ecosistema di ecosistemi” dell’innovazione: penso, ad esempio, oltre ai CTN, ai nuovi soggetti nati dalle iniziative del PNRR (Centri Nazionali ed Ecosistemi dell’Innovazione) e agli European Digital Innovation Hub. Tutti questi soggetti hanno, per mission e rilevanza, una forte proiezione verso le dimensioni nazionale ed europea. Bisogna approfittare di questo momento in cui finalmente si sta riconoscendo al networking e al clustering un ruolo fondamentale per alimentare una crescita che spesso viene soffocata da localismi che non trovano più ragion d’essere in un contesto così fortemente globalizzato. Credo pertanto che sia necessario proporsi a tali realtà come partner qualificati, come un anello fondamentale nella catena che lega il nostro territorio “naturale” a quelli più ampi in cui vogliamo giocare un ruolo sempre più rilevante. In questo senso, l’essere parte di una RIR fornisce garanzia di poter contare sia su esperienza nel “gioco di squadra”, sia di accesso a conoscenze e competenze di alto livello, grazie alla presenza di aziende ed enti di ricerca di particolare prestigio ed esperienza. Dobbiamo pertanto essere sempre più determinati nel presentarci come partner capaci di fornire importante valore aggiunto in iniziative di ampio respiro, siano queste nazionali o europee.

Il collegamento tra università e imprese può essere facilitato dall’inserimento di giovani altamente qualificati, anche con l’utilizzo di fondi PNRR: quali sono i vantaggi e quali sono i vincoli?

I giovani con profili professionali altamente qualificati sono il tramite per eccellenza per portare le nuove conoscenze e competenze nelle aziende del territorio. Purtroppo anche il Veneto, nonostante la presenza di importanti Università ed enti di formazione, soffre della poca disponibilità di figure formate nelle nuove tecnologie, e indubbiamente quello della formazione delle risorse umane, sia all’interno delle Università che tramite l’upskilling e il reskilling delle figure operanti nelle aziende, è un tema centrale da affrontare con urgenza per garantire che il nostro settore manifatturiero possa restare ai livelli di eccellenza attuali.  Quella fornita da alcune iniziative all’interno del PNRR è certamente un’occasione da non perdere, tuttavia tale piano, per quanto strategico e ambizioso, deve essere sostenuto ben oltre il suo orizzonte naturale perché le sue azioni abbiano un vero impatto strutturale nel paese. Se quindi vanno sfruttati i vantaggi da esso offerti (penso ad esempio al sostegno ai dottorati di ricerca industriali, o al reclutamento di giovani ricercatori su progetti di trasferimento tecnologico), bisogna poi sostenere e portare avanti le collaborazioni avviate ben oltre la durata del PNRR, perché si possa avere un effettivo impatto positivo sul territorio. Bisogna poi essere in grado di gestire i complessi vincoli operativi che sono legati alle iniziative PNRR, che talvolta costituiscono il vero fattore ostativo alla realizzazione di collaborazioni efficaci tra il mondo della ricerca pubblica e quello delle industrie.

Abbiamo di fronte un triennio in cui le Università del Veneto avranno a disposizione significative risorse del PNRR: come massimizzare l’impatto di questi investimenti?

Ripeto quanto detto più sopra: dobbiamo guardare ben oltre l’orizzonte temporale del PNRR per non correre il rischio che i fondi destinati a questa irripetibile iniziativa producano un impatto inferiore alle aspettative. In questo sono convinto che la Regione Veneto, anche grazie alla struttura delle RIR che questa lungimirantemente ha messo in campo, possa giocare un ruolo fondamentale per garantire il consolidamento dei risultati che si otterranno durante questo triennio, costruendo assieme a tutti i soggetti dell’innovazione operanti nel territorio iniziative specificatamente dedicate alla valorizzazione sul lungo periodo del nuovo patrimonio di conoscenze, competenze e (sperabilmente) infrastrutture che verrà a prodursi.

11ᵃ SPS Italia – Automazione e Digitale per l’Industria

SPS Italia è la fiera per l’industria intelligente, digitale e sostenibile. Nata nel 2011, oggi è l’appuntamento annuale per confrontarsi sui temi più sfidanti dell’automazione industriale e dell’industria di domani.

Dal 23 al 25 maggio 2023 incontrerete gli oltre 35.000 buyer italiani che ogni anno fanno visita per scoprire tendenze e novità di prodotto sullo scenario internazionale.

I padiglioni espositivi 3, 5 e 6 accolgono il meglio delle tecnologie per l’automazione e delle soluzioni digitali al servizio della trasformazione dell’industria. Nel percorso District 4.0 – che si snoda tra i padiglioni 4, 7 e 8 con demo funzionanti e casi applicativi – verranno illustrate le potenzialità delle tecnologie nelle aree tematiche: Digital & Software, Robotica e meccatronica, Additive Manufacturing. Ai tre ambiti già consolidati se ne aggiunge uno nuovo – Sustainable Innovation – che vuole offrire al visitatore un’esperienza dimostrativa sulle soluzioni più innovative e sostenibili.

Di seguito un approfondimento sulle quattro aree della fiera:

Digital & Software

Un percorso dedicato al digitale dove incontrare le aziende leader specializzate in software e sistemi per l’industria, cybersecurity, condition monitoring, analisi dei big data, blockchain, AI, IIoT, cloud industriale, realtà aumentata. Nell’arena dedicata sarà possibile partecipare a convegni e workshop, presentazioni, incontri e talk con i principali attori del digitale sul processo di trasformazione delle aziende manifatturiere.

Robotica e meccatronica

Robot industriali e collaborativi, esoscheletri, componenti e sistemi di visione artificiale. Un’area dimostrativa dedicata a soluzioni meccatroniche per la progettazione e gestione delle macchine e demo di robotica per una produzione più rapida ed efficiente. Nell’arena convegni e workshop, presentazioni, incontri e talk per confrontarsi sui temi più sfidanti dell’industria.

Additive Manufacturing

Uno spazio dedicato alla produzione intelligente del futuro, additive manufacturing e stampa 3D industriale: dalla produzione allo sviluppo prodotto, dai materiali alle soluzioni per la manifattura additiva, dalla prototipazione alla digitalizzazione, ai servizi. Il progetto è presentato da Formnext, la fiera di riferimento per l’additive manufacturing del gruppo Messe Frankfurt.

Sustainable Innovation

La sostenibilità è la nuova sfida che l’industria manifatturiera che evolve e cresce deve affrontare comprendendo il ruolo che le tecnologie svolgono rispetto a queste nuove sfide. Il percorso si sviluppa nell’area District 4.0 con demo funzionanti efficaci nel guidare il visitatore verso l’implementazione di sistemi e macchine orientate alla sostenibilità.

Qui il calendario dei convegni previsti nei tre giorni di fiera: https://www.spsitalia.it/it/programma-convegni-in-fiera e la brochure informativa.

L’ingresso è gratuito per tutti gli operatori del settore. Per registrazioni e prenotazione dei biglietti cliccare il seguente link: https://www.spsitalia.it/it/login

Statwolf, azienda partner della Rete, parteciperà come espositore all’evento nel District 4.0 (Padiglione 7, Stand A034) e presenterà le proprie soluzioni di Intelligenza Artificiale per produttori di macchine ed end-user industriali: sono previsti molteplici talk proposti dall’azienda con focus su diverse tematiche (clicca qui per maggiori informazioni).

È possibile usufruire del seguente codice, messo a disposizione da Statwolf, per un biglietto d’ingresso alla fiera con parcheggio e caffè gratuiti https://www.spsitalia.it/?friendCode=PPZALX