SMACT pubblica il Bando IRISS: 5 milioni di euro per l’innovazione delle imprese

SMACT Competence Center sostiene le imprese che innovano e investono in digitalizzazione con la pubblicazione del Bando 2023 volto a finanziare progetti di R&S per 5 milioni di euro.

A partire da venerdì 30 giugno è pubblico il testo del Bando IRISS 2023 che mette a disposizione delle imprese italiane 5 milioni di euro per finanziare progetti di innovazione, ricerca industriale e sviluppo sperimentale nel campo delle seguenti tecnologie avanzate: IoT e IIoT; Data management & security; AI; Tecnologie per la sostenibilità; Automazione avanzata; Digital Twin; Tecnologie per l’agroalimentare; Città, edifici e costruzione intelligente.

Il nuovo bando “a sportello” assegna alle aziende fondi del PNRR Next Generation EU (M4C2 inv 2.3) dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) con un contributo fino al 70% dei costi/spese sostenuti per un importo massimo di 400 mila euro di co-finanziamento. Dal 14 luglio 2023 è possibile presentare la propria proposta progettuale.

Possono partecipare tutte le imprese, di qualsiasi grandezza, in forma singola o aggregazione di imprese. Possono essere rendicontate le spese generali, di personale, consulenza e attrezzatura.

Per specifiche e scaricare il bando: www.smact.cc/bandi-e-agevolazioni

Per maggiori informazioni: area.servizi@siav.net – 0412517552

STORIE D’IMPRESA: IL CASO GALDI

L’azienda

Nel 1970, Galdino Candiotto, fondatore di Galdi, disegna e realizza il primo prototipo di confezionatrice semi automatica per cartoncini Gable Top, concepito per semplificare il lavoro della latteria di famiglia e per consentire anche ad altre latterie locali di sostituire il confezionamento delle bottiglie di vetro con il cartoncino, packaging più flessibile, economico e logisticamente più gestibile.

Oggi come allora l’azienda continua a lavorare e migliorare con lo stesso obiettivo: risolvere esigenze e creare soddisfazione. Negli ultimi anni, Galdi ha acquisito e creato nuove risorse per poter estendere i servizi e le soluzioni offerte ai clienti. Un esempio è la start up FILL good, specializzata in consulenze di alto livello per il Packaging Development e in ambito microbiologico.

Da sempre l’azienda punta su persone e innovazione. Ne sono testimoni la creazione di un team dedicato alla Machine Intelligence o la piattaforma MaSH che rappresenta di fatto un nuovo sistema di diagnostica avanzato, grazie a Big Data e agli algoritmi creati dai progettisti Galdi.

La crescita dimensionale non può prescindere dall’evoluzione della cultura aziendale e dell’organizzazione, per questo nel 2022 Galdi è diventata Società Benefit, aprendo anche le porte del board a tre membri esterni, nell’ottica di mantenere sempre alto il livello di attrattività e redditività della Società.

La visione

L’approccio client-centered e orientato al miglioramento continuo adottato da Galdi ha portato negli anni a cambiare il suo modello di business da fornitore di macchine a partner per i suoi clienti. In quest’ottica l’azienda ha investito in un percorso di digitalizzazione, approcciandosi a tecnologie avanzate, quali Intelligenza Artificiale e IIoT e attraendo nuove competenze, allo scopo di rendere il supporto clienti sempre più efficace. 

Galdi, infatti, mira a supportare i suoi clienti a 360 gradi e ad essere per loro fornitore di un servizio completo. In quest’ottica nel corso degli anni l’azienda ha sviluppato nuovi servizi post-vendita supportati da strumenti basati su IIoT che permettono al cliente di efficientare la sua attività produttiva. Sono stati sviluppati degli strumenti che analizzano i dati di telemetria delle macchine riempitrici, con l’obiettivo di anticipare i fermi macchina e ottimizzare le manutenzioni. Ad esempio, il sistema interviene in modo attivo nell’esaminare le performance delle riempitrici in profondità, analizzando gli allarmi e comunicando i dati più rilevanti. Permette di agire, in altre parole, prima che un malfunzionamento possa portare ad un fermo macchina o a una rottura imprevista, cioè prima che la produzione si fermi. Grazie ai dati raccolti, Galdi è in grado di offrire ai clienti servizi di consulenza specifica dove discutere il funzionamento e lo stato della macchina e fornire consigli utili per migliorarne le prestazioni.

Ciò a cui l’azienda mira è avvicinarsi a dei modelli di business più vicini alla “servitization” ed essere sempre più a contatto e vicina ai clienti.

IIoT e Intelligenza Artificiale

Galdi ha mosso i primi passi ponendosi l’obiettivo di aumentare l’efficienza produttiva dei clienti, ridurre i downtime delle macchine e quindi il TCO (Total Cost of Ownership) delle macchine stesse.

Il progetto MaSH (Machine System Health), a tutti gli effetti il primo strumento sviluppato in quest’ottica, ha reso i macchinari prodotti dall’azienda più innovativi, arricchendoli di tecnologie abilitanti quali ICT e meccatronica, per supportare la produzione delle aziende alimentari, i principali clienti Galdi, per evolversi e migliorare in termini di sicurezza alimentare, efficienza, qualità del prodotto finale. Infatti, l’industria alimentare ha esigenze di interconnessione e di interazione uomo-macchina molto spinte, ma allo stato dell’arte sono affrontate con soluzioni estemporanee, con l’implementazione di sistemi sviluppati ad hoc non trasferibili in altri contesti.

Da qui l’idea di sviluppare una piattaforma di applicazioni software (MaSH) che sfruttasse i dati di telemetrica raccolti tramite una prima infrastruttura IIoT, per elaborali nei cloud, per supportare i clienti nelle decisioni relative al proprio business. Per la realizzazione del progetto è stato necessario creare un team multidisciplinare avvalendosi sia di personale interno, con nuove assunzioni e partnership con aziende specializzate. La prima release, con features il controllo delle performance e relative statistiche sulle cause di fermata, è stata presentata già a Marzo 2018 alla fiera AnugaFoodTec, a Colonia.

L’evoluzione è continua, attualmente uno dei focus è l’implementazione delle più moderne e avanzate tecnologie Cloud nella nuova infrastruttura IIoT delle macchine Galdi, così da permettere di fare importanti passi in avanti anche nel progetto MaSH, e in generale nei servizi digitali, garantendo maggiore sicurezza (cyber-security), aggiornamento continuo, maggiore capacità sia di raccolta dati che di successiva elaborazione.

Infatti, grazie alle nuove tecnologie utilizzate, la gestione della flotta dei dispositivi IIoT sarà semplificata e sarà quindi possibile attivare servizi digitali in modo dinamico e in tempi molto rapidi. I dati raccolti dalle macchine potranno essere elaborati direttamente sull’edge, ovvero sul campo, permettendo di inviare in cloud solamente dati con valore e non più tutti i dati grezzi. Alcuni servizi che ad ora girano nel cloud (es: Anomaly Detection) potranno essere trasferiti sull’edge, ottimizzando i consumi e fornendo ai clienti un riscontro immediato e in tempo reale sull’andamento della macchina.

Galdi sta lavorando per sviluppare ulteriori servizi digitali che consentano al cliente di efficientare la sua produzione, apportando miglioramenti che permettano di andare nella direzione della manutenzione predittiva.

L’impatto

VANTAGGI

I dati raccolti dalle macchine ed elaborati tramite i servizi in cloud hanno aiutato in più occasioni il team di supporto e i clienti a risolvere problematiche sulle macchine.

Su questa base sono stati studiati nuovi servizi da offrire ai clienti per ampliare l’offerta, pre e post-vendita. Creare maggiore consapevolezza delle performance dei prodotti (tramite dati sicuri), dà prove tangibili della qualità degli stessi. Tutto ciò ci ha permesso di introdurre nuove tecnologie, ma soprattutto competenze da sfruttare per future innovazioni. Si è inoltre rafforzata l’immagine di Galdi come azienda innovativa, non solo verso i clienti, ma anche nel territorio, diventando attraente per i giovani talenti. La strada intrapresa con i progetti in ambito digitale si rivela quindi assolutamente in linea con lo sviluppo dell’azienda.

SVANTAGGI

La criticità da sempre incontrata e attualmente purtroppo ancora non risolta è la diffidenza dei clienti a dare accesso alle macchine, sia per questioni legate alla sicurezza informatica, sia perché non sempre colgono i vantaggi offerti dal sistema.

Oltre a ciò, per mantenere sicuri, performanti e all’avanguardia gli strumenti sviluppati sono necessarie risorse sempre più competenti e un team più ampio di persone, implicando degli investimenti continui.

www.galdi.it

Approfondimento – Cresce l’industria robotica in Italia: applicazioni, ostacoli e scenari futuri

Il 2021 ha segnato un nuovo record per l’industria italiana della robotica, con un aumento della produzione del 6,6% rispetto al 2020 e un orizzonte di crescita stimato in 260 miliardi di dollari al 2030.

Al netto però dei dati incoraggianti in termini di produzione e integrazione, le aziende italiane sembrano riluttanti ad affidare tutte le attività alla robotica. Infatti, la maggior parte delle aziende manifatturiere italiane è concorde nel delegare ai robot solo una parte delle proprie attività.

Secondo gli studi, ci sono due nodi fondamentali che limitano l’utilizzo dei robot in ambito industriale: il primo aspetto riguarda gli elevati costi di acquisizione, mentre il secondo ha a che fare con le difficoltà legate alla loro implementazione, ossia la capacità degli addetti di gestire in modo più efficiente determinate attività rispetto a quanto farebbero le macchine.

Nonostante questi limiti, i dati ISTAT su imprese e ICT che contribuiscono alle previsioni di crescita sono incoraggianti nel quadro della struttura del Paese al 2022 in relazione all’adozione della robotica, anche se dal punto di vista della distribuzione regionale, il divario è estremamente ampio: se si sommano i dati delle regioni del Nordest e del Centro Nord, la media delle imprese che utilizzano robot al Nord è del 10%, contro il 6,4% del Centro e il 7,3% al Sud. Guardando alla classe dimensionale d’impresa, c’è una chiara proporzionalità tra dimensione d’impresa e adozione della robotica. Infatti, le percentuali più basse si riscontrano nelle piccole imprese (10-49 dipendenti), con numeri in aumento man mano che aumenta il numero di dipendenti. Ad esempio, per le aziende nella classe dimensionale 100-249 dipendenti, il 24,1% di esse utilizza robot, mentre per le aziende con 250 o più dipendenti, questa cifra è pari al 29,8%.

In generale, nel 2022 in Italia il 14% delle PMI aveva già introdotto robot in azienda, e attualmente la metà delle Pmi italiane sta pianificando la loro introduzione nei processi produttivi. Questo perché le principali motivazioni che spingono le imprese ad utilizzare un robot per le proprie attività sono principalmente tre: garantire un’elevata precisione o una qualità standardizzata dei processi e/o dei beni e servizi prodotti, migliorare la sicurezza sul lavoro e, da ultimo, ampliare la gamma di beni prodotti o dei servizi forniti dall’impresa.

La robotica offre inoltre un nuovo modo di pensare l’automazione e i robot rappresentano una delle principali leve per aumentare l’efficienza dei sistemi produttivi. Lo sa bene l’Italia, che a livello europeo, è il secondo mercato di robot dopo la Germania e il sesto paese al mondo per numero di installazioni robotiche nelle imprese.

Curiosità in merito a quali tipologie di robot sono maggiormente utilizzati dalle imprese italiane?

A questo link l’analisi di Sofia Brunelli, per Agenda Digitale, su dati BCG (2021) – Robotics Outlook 2030, ISTAT (2022) – Report Imprese e ICT e IFR (2022) – World Robotics 2022.

Avviso 1/2023 “Apprendere per competere”: 8 milioni di euro per i piani formativi

Il 2023 è l’anno europeo delle competenze e Fondirigenti punta sul potenziamento di hard e soft skills dei manager, sempre più centrali per affrontare il cambiamento e rilanciare la competitività.

Il più grande Fondo per la formazione dei dirigenti, promosso da Confindustria e Federmanager, mette sul piatto un Avviso nazionale da 8 milioni di euro per rafforzare alcune fra le competenze più rilevanti per affrontare le principali transizioni e gli elementi di incertezza che le imprese sono chiamate a fronteggiare, puntando a favorire nei dirigenti un approccio manageriale che ponga l’apprendimento al centro dei percorsi di trasformazione aziendale.

L’Avviso si rivolge a tutti i soggetti aderenti e neo-aderenti al Fondo ad eccezione delle Grandi Imprese che hanno già beneficiato di un finanziamento attraverso gli Avvisi promossi dal Fondo nel 2022.

I Piani formativi potranno essere presentati in forma singola o aggregata. Il Piano Aggregato sarà contraddistinto da un codice identificativo comune a tutti i Piani delle aziende partecipanti e dovrà essere composto da minimo 3 e massimo 6 imprese, compresa una Capofila.

Ogni azienda potrà presentare un solo Piano formativo e chiedere un finanziamento massimo di 12.500 Euro.

Due sono i focus previsti dall’Avviso: il sostegno alla partecipazione delle Piccole Imprese, che mostrano un accesso ancora limitato alla formazione finanziata dal Fondo, e la promozione di aggregazioni tra imprese che in varie forme collaborano tra di loro, ad esempio nelle filiere, nelle reti, nella catena di subfornitura.

Le proposte dovranno rientrare in uno dei seguenti 9 ambiti di intervento relativi a 3 macro Aree: Innovazione, Sostenibilità, Resilienza.  

Innovazione

  • Trasformazione digitale dei processi aziendali produttivi, logistici, di vendita
  • Governo dei dati
  • Cybersecurity

Sostenibilità

  • Sostenibilità ambientale
  • Sostenibilità sociale
  • Sostenibilità economica

Resilienza

  • Rischi finanziari
  • Cambiamenti nei mercati
  • Cambiamenti organizzativi

L’intero processo di presentazione e condivisione dei Piani avverrà digitalmente dall’Area riservata delle aziende/Parti Sociali, accessibile tramite la sezione MyFondirigenti del portale del Fondo con user ID e password.

Per l’invio del Piano sarà sufficiente la firma digitale in formato CAdES del Rappresentante legale aziendale o di un suo procuratore.

La presentazione dei Piani sarà consentita dalle ore 12:00:00 del 15 maggio 2023 fino alle ore 12:00:00 del 21 giugno 2023, termine unico per la presentazione. 

Per maggiori informazioni, si invita a consultare la sezione “Avvisi” del sito di Fondirigenti, a questo link: https://www.fondirigenti.it/avvisi