STORIE D’IMPRESA: IL CASO SARIV

L’azienda

Sariv è un’azienda che da oltre 30 anni progetta e produce rivetti a strappo ed inserti filettati, principalmente per il settore automotive.

Oltre alla sede produttiva principale italiana (provincia di Padova), dispone di 5 filiali distributive in Europa: Croazia, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia e Russia.

Con i suoi due stabilimenti produttivi che si estendono su una superficie totale di 9.000mq, Sariv ha una capacità produttiva di 3 milioni di rivetti al giorno. Il mercato di riferimento è principalmente estero (85%), servendo i maggiori distributori del mercato europeo ed extra-europeo. Nel 2008, il tipo di mercato principale per l’azienda era di ferramenta e applicazioni ‘standard’. In seguito ad un processo di forte rinnovamento interno, necessario per superare le difficoltà portate dalla crisi economica, Sariv si è prefissata l’obiettivo di diventare un Competence Center di riferimento per il settore dei rivetti, valorizzando il prodotto attraverso i servizi ad esso collegati, dalla progettazione, alla produzione e alla fornitura di dati sul prodotto stesso. L’azienda oggi ha un fatturato, in crescita, di circa 7,5 milioni di euro annui e può contare su più di 40 dipendenti (di cui 25 blue collar). Le logiche di produzione adottate sono principalmente MTS e MTO.

La visione

CRESCITA COSTANTE

Il percorso di crescita di SARIV è in continua evoluzione per fornire ai propri clienti prodotti e servizi costantemente migliorati, rendendo allo stesso tempo più efficienti i processi. Per questo motivo da più di dieci anni l’azienda investe molto nell’implementazione della digitalizzazione all’interno dell’azienda.

Praticamente quasi tutto adesso viene discusso in ottica digitalizzazione. Gli investimenti maggiori degli ultimi anni (da nuove figure introdotte in azienda, ad investimenti in piattaforme informatiche, al risk management dei dati) sono tutti legati al 4.0.

 Altri importanti investimenti effettuati nell’ultimo anno sono stati dedicati a rendere più efficiente il reparto produttivo di Sariv, ad esempio: una nuova baia per il magazzino automatizzato; la creazione di un collegamento diretto tra le due aree produttive; l’installazione di un secondo magazzino verticale automatizzato per la gestione delle attrezzature; un nuovo reparto di assemblaggio.

La volontà di investire in evoluzione ed efficienza è sempre profondamente radicata nella cultura aziendale di Sariv.

IL PROGETTO 4.0

La trasformazione digitale di Sariv è stata legata implicitamente al cambio di modello di business necessario per uscire dalla crisi del 2008/2009, in vista di distinguersi nel mercato delle C-parts fidelizzando i clienti grazie al servizio legato al prodotto.

SARIV ha fatto passi da gigante in termini di possibilità di controllo e di sviluppo dei progetti, e la crescita stessa dell’azienda (fatturato, EBITDA) non sarebbe stata possibile senza tale passaggio digitale.

Una digitalizzazione progressiva dei processi produttivi ha infatti preso piede in concreto sin dal 2012, con l’introduzione di un sistema MES per il monitoraggio della produzione su piattaforma digitale. Step successivi sono stati poi legati alla gestione digitale dei controlli qualità del prodotto, dell’attrezzatura e della linea produttiva stessa, raggiungendo una gestione paperless totale su base digitale delle informazioni del processo produttivo e delle funzioni collegate.

Attualmente qualità, controllo digitale e tracciabilità sono gli aspetti chiave del sistema produttivo e qualitativo di Sariv: ogni step della catena produttiva è monitorato digitalmente da un software, grazie ad una piattaforma informatizzata di avanzamento della produzione in cui è integrato anche il sistema di qualità, compresi gli strumenti di misurazione.

Ciò significa che solo dal numero di lotto Sariv può risalire a tutti i dettagli del prodotto, compresi materia prima utilizzata, processi svolti test e misurazioni, nonché gli indici statistici di processo Cp e Cpk e OEE.

Grazie alle innovazioni apportate, Sariv è diventata un caso studio per varie Università, per organizzazioni sindacali sulla trasformazione del lavoro, ed ha instaurato una particolare collaborazione con il Politecnico di Milano. La digitalizzazione ha dato la possibilità all’azienda di avere accesso ad applicazioni impossibili da raggiungere senza la trasformazione avvenuta. Il mercato principale è divenuto l’Automotive, dove il risk management è spinto, e la possibilità di controlli real-time degli andamenti dei processi e di gestione degli scostamenti ha fatto la differenza. Per un’azienda di dimensioni relativamente ridotte e con un prodotto “povero”, non sarebbe pensabile avere ‘controllo’ sui prodotti montati su una moltitudine di automobili se non avessero intrapreso un simile percorso.

Punti di difficoltà più che punti deboli sono stati in fase iniziale l’introduzione per la forza lavoro strumenti digitali a loro prima sconosciuti. Ma, obiettivamente, l’essere partiti così in anticipo ha fatto sì che il processo in Sariv sia stato più graduale e meno traumatico rispetto ad altre realtà.

COMPETENCE CENTER

Lo sviluppo di soluzioni personalizzate è uno dei principali punti di forza di Sariv, poiché l’azienda ha la capacità di realizzare prodotti su misura in base alle richieste dei clienti. Questo è ciò che le permette di distinguersi nel mercato, e di collaborare con i maggiori marchi soprattutto nel settore automobilistico.

Partendo dall’applicazione del cliente, l’ufficio di consulenza dedicato di Sariv progetta e sviluppa la soluzione di fissaggio più adatta personalizzando il design del prodotto, materiali e trattamenti superficiali, RAL, imballaggio ed etichettatura, camera sorting, test e i certificati necessari.

CERTIFICAZIONI

Nell’ottica di investire in una costante crescita, Sariv si impegna a migliorarsi quotidianamente, il che significa porre l’accento sulla qualità dei prodotti partendo però a monte, cioè dalla cura in ogni singolo step dello sviluppo produttivo, per garantire processi al top.

Per questo motivo ritiene fondamentale investire in certificazioni sul sistema qualità sia per raggiungere gli standard di efficienza richiesti dai Clienti, ma che essi per primi si pongono come obiettivo in costante evoluzione e miglioramento.

Sariv è attualmente certificata secondo questi standard:

  • ISO 9001:2015: criteri di qualità nel processo produttivo
  • IATF 16949:2016: gestione della qualità nel settore Automotive
  • ISO 45001:2018: gestione della salute e sicurezza sul lavoro
  • ISO 14001:2015: gestione del rischio ambientale

SOSTENIBILITÀ

Nella filosofia che guida il modello di business di Sariv, l’attenzione alla tematica ambientale è sempre stato un cardine, e garantire la sostenibilità dell’azienda è un processo in continua evoluzione.

Oltre alla ISO 45001:2018, Sariv ha ottenuto anche la certificazione ISO 14001:2015: rispettando i dettami di quest’ultima, l’azienda ha creato un Sistema di Gestione Ambientale basato su un processo dinamico e ciclico, per gestire il proprio rischio ambientale attraverso la ricerca del miglioramento continuo.

Negli anni sono state intraprese numerose iniziative green, ed è stato fondamentale interpretare la parola “ambiente” secondo due accezioni diverse: da un lato chiaramente il pianeta che ci ospita, dall’altro invece il luogo di lavoro dentro cui ognuno passa la maggior parte della propria giornata. Passare dalla dimensione globale a quella personale permette anche ai singoli operatori di vivere più direttamente la filosofia green, facendola più propria.

Riportiamo di seguito alcune delle iniziative green intraprese da Sariv:

  • Per diminuire il proprio impatto e ridurre gli sprechi, Sariv utilizza l’energia prodotta da un impianto fotovoltaico da 250kW per alimentare le attività svolte all’interno degli stabilimenti.
  • Fino a pochi anni fa, il processo di sgrassaggio dei prodotti avveniva utilizzando l’acqua. Da alcuni anni invece Sariv ha però implementato un innovativo sistema di lavaggio che ha permesso di rimuovere completamente l’acqua di sgrassaggio: si tratta di una macchina lavatrice ad alcoli modificati che opera sottovuoto, e separa l’olio di lavorazione meccanica dal solvente di lavaggio così da permetterne il riutilizzo nel circuito.
  • La digitalizzazione stessa a cui si accennava in precedenza ha permesso a Sariv di diventare un’azienda paperless.
  • Da diversi anni ormai i due stabilimenti produttivi di Sariv si sono arricchiti di piante, che fungono da “sentinelle della salubrità dell’aria”: se le piante stesse stanno bene, l’aria nel reparto è sana e gli operatori lavorano in un ambiente salubre.

www.sariv.it

Approfondimento – Bandi a cascata iNEST: requisiti e ammissibilità per il Triveneto

iNEST è un nuovo modello di ecosistema dell’innovazione pensato per intervenire su aree di specializzazione tecnologica coerenti con le vocazioni industriali e di ricerca del territorio di riferimento, promuove e rafforza la collaborazione tra sistema ricerca, sistema produttivo e istituzioni territoriali.

Questo articolo vuole essere un approfondimento sul Bando Triveneto, ovvero destinato a imprese e organismi di ricerca, associazioni e organismi pubblici e privati presenti in Veneto, Friuli Venezia Giulia e nelle provincie autonome di Bolzano e Trento.

Obiettivi e funzionamento

L’ecosistema iNEST prevede l’attuazione di bandi a cascata per sostenere progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale attraverso l’erogazione di opportuni finanziamenti.

L’obiettivo è raggiungere imprese fortemente interessate a introdurre innovazioni significative in relazione a prodotti, processi o servizi, che saranno quindi destinatarie di sostegno finanziario (FSTP – Financial Support to Third Parties – o finanziamenti a cascata) con l’obiettivo di raggiungere risultati specifici, di solito nell’ambito dell’innovazione digitale.

La progettualità espressa è orientata verso dimensioni e livelli di maturità tecnologica (TRL) elevati, con uno spostamento dalla ricerca industriale all’innovazione più prossima al mercato.

Beneficiari

Possono richiedere le agevolazioni di cui al Bando i seguenti soggetti:

  • le Micro, Piccole e Medie Imprese (MPMI) che concorrono in modalità singola o collaborativa con altre imprese;
  • le Grandi Imprese (GI) in modalità singola o collaborativa a condizione che persista il requisito di collaborazione con almeno una MPMI;
  • gli Organismi di Ricerca (OdR) sia pubblici che privati, possono partecipare come beneficiari esclusivamente ai progetti in collaborazione e ciascun ODR non potrà sostenere singolarmente meno del 10% del costo ammissibile di progetto. Il costo sostenuto dall’insieme degli ODR partecipanti al progetto non potrà essere complessivamente maggiore del 30% del costo ammissibile di progetto.

Agevolazioni

Le agevolazioni saranno erogate sotto forma di contributo a fondo perduto.

L’intensità di aiuto verrà calcolata in percentuale alle spese presentate dai singoli partner del progetto e sulla base della dimensione dell’impresa secondo la seguente tabella:

Spese ammissibili

1. Spese di personale specificamente destinato a realizzare il progetto – secondo i Costi Standard indicati dal Bando.

2. Costi indiretti – determinati forfettariamente e pari al 15% dei costi diretti ammissibili per il personale.

3. Costi amministrativi, a copertura dei soli costi di auditor/revisori esterni condotti da personale indipendente e specializzato, iscritti nel registro dei revisori legali che certifichi le spese sostenute e i rendiconti nel rispetto delle norme comunitarie e delle procedure di revisione in essere, mediante una relazione tecnica unitamente ad attestazione rilasciata in forma giurata e con esplicita dichiarazione di responsabilità. I costi della suddetta voce saranno rendicontati a costi reali e non potranno essere superiori al 10% del costo del personale;

4. Costi per servizi di consulenze specialistiche, purché essenziali per l’attuazione del progetto ovvero spese di ricerca esterna contrattuale affidate a OdR non Affiliati al progetto iNEST. I servizi in oggetto devono essere utilizzati esclusivamente ai fini dell’attività di ricerca e/o sviluppo di progetto e non di supporto al progetto (es. attività di management, rendicontazione, altro) e sono ammissibili nel limite massimo del 35% dei costi totali ammessi per ciascun partner.

5. Costi di spese per materiali, forniture e prodotti analoghi, direttamente imputabili all’attività di progetto.

Durata dei progetti

Per la realizzazione del progetto è prevista una durata non superiore a 15 mesi dalla data indicata nel provvedimento di ammissione al finanziamento.

Dotazione finanziaria

I Bandi a valere sull’ecosistema del nordest hanno una dotazione complessiva di 2 milioni di euro per ciascuno dei 9 spoke.

Scadenza

La richiesta di finanziamento per l’azione progettuale può essere presentata entro e non oltre le ore 23:59 del 10 ottobre 2023.

Riferimenti e informazioni utili

Qui il sito del Consorzio iNEST: https://www.consorzioinest.it/.

Inoltre, a questo link trovate il webinar di presentazione dei Bandi iNEST per il Triveneto a cura del Presidente di iNEST, Prof. Franco Bonollo, e della piattaforma per il caricamento delle proposte, a cura di Business Changers: https://www.consorzioinest.it/il-video-del-webinar-di-presentazione-dei-bandi-inest-per-il-nord-est/.

Innovation Days 2023 – il roadshow “Fare Rete per essere competitivi” fa tappa in Veneto

“Fare Rete per essere competitivi”, questo il titolo scelto per gli Innovation Days 2023. Il roadshow de Il Sole 24 Ore, realizzato in collaborazione con Confindustria, vedrà il 26 settembre – in Veneto – la quarta tappa di questa quinta edizione che mette sotto la lente d’ingrandimento le regioni italiane con i loro distretti industriali d’eccellenza.

In un contesto incerto e caratterizzato da policrisi, tra cui l’aumento dei costi delle materie prime e la crisi energetica dovuti a una congiuntura che ha visto prima la pandemia di Covid-19 e poi alla guerra in Ucraina, il sistema economico nazionale e la competitività delle regioni italiane rispetto a quelle europee e mondiali è messo a dura prova. Dunque, un momento storico nel quale è quanto mai fondamentale la capacità di innovazione tecnologica delle nostre aziende: in questa occasione scopriremo a che punto è il Veneto che, con le sue 284.000 imprese, vale l’8% del fatturato annuo nazionale.

L’evento si colloca all’interno dell’edizione 2023 degli Innovation Days, il roadshow che anche quest’anno, attraverso le 6 tappe programmate, percorre il Paese coinvolgendo imprenditori, manager, istituzioni e ricercatori per discutere di innovazione e transizione, digitale e sostenibile, con un focus specifico sui progetti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

Il nuovo ciclo, realizzato con il supporto di 4.Manager e Sistemi Formativi Confindustria e in collaborazione con le Associazioni territoriali di Confindustria, ha scelto il titolo “Fare Rete per essere competitivi” e punta su un format rinnovato, focalizzato su interazione e networking. La sessione seminariale di apertura, moderata come sempre dai giornalisti del Sole 24 Ore, sarà fruibile sia in diretta streaming che in presenza e verterà sul confronto tra mondo imprenditoriale e istituzioni locali, con riferimento alle principali tematiche evidenziate dal tessuto produttivo territoriale. Le successive fasi del workshop offriranno ai partecipanti una pluralità di occasioni di networking, a partire dal light lunch, per poi sviluppare, attraverso il meccanismo degli Speed Date, sia collaborazioni e scambi tra imprese che l’incontro tra domanda e offerta di competenze manageriali.

La grande Agorà allestita per ogni tappa permetterà ai partecipanti di confrontarsi con una serie di testimonial che, seguendo il fil rouge dell’innovazione, racconteranno progettualità, servizi, strumenti operativi e percorsi di sviluppo delle competenze digitali e green, messi a disposizione di manager e imprese da parte del Sistema Confindustria e di Federmanager. Sarà l’occasione per entrare in contatto con nuovi modelli di business e nuove opportunità, per comprendere meglio come analizzare il livello di maturità della propria azienda sul fronte digitale e della sostenibilità, incontrare potenziali clienti, fornitori, partner e collaboratori utili per lo sviluppo delle aziende e la carriera di manager o professionisti.

Non mancherà un focus sul Private Capital, grazie al quale banche, fondi e venture capital presenteranno i piani e le logiche d’investimento che metteranno in campo nei prossimi anni.

Al seguente link, è possibile esplorare il programma della tappa in Veneto e registrarsi all’evento in presenza o alla diretta in streaming: https://24oreventi.ilsole24ore.com/ID2023-veneto/

L’appuntamento è previsto per martedì 26 settembre dalle ore 09:30 alle ore 15:00 presso CUOA Business School.

MECSPE torna a Bari: dal 23 al 25 novembre l’appuntamento per l’industria manifatturiera

Torna la seconda edizione pugliese di MECSPE, la più importante fiera italiana della manifattura e dell’industria 4.0 organizzata da Senaf, per valorizzare le eccellenze locali e mettendo in evidenza il processo di innovazione in atto nel Sud e Centro Italia. MECSPE è punto d’incontro tra tecnologie per produrre e filiere industriali, grazie alla sinergia tra i Saloni che si svolgono in contemporanea e le innovative formule espositive quali piazze dell’eccellenza, unità dimostrative e isole di lavorazione.

MECSPE grazie al proprio Osservatorio ha rilevato che nel terzo quadrimestre 2022 quasi otto aziende pugliesi su 10 hanno visto il proprio fatturato crescere o rimanere stabile rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Numeri incoraggianti a cui MECSPE da oltre vent’anni si impegna a dare impulso offrendo occasioni di business, scambio e apprendimento tra aziende, istituzioni e operatori del settore.

Quella di Bari sarà la seconda edizione in Puglia dopo l’appuntamento del 2019 che – grazie anche al supporto di Regione Puglia, Comune di Bari e Confindustria Bari BAT – accolse oltre 16mila operatori professionali e consacrò la città di Bari come motore dell’innovazione per il Sud e Centro Italia.

Il 23 novembre, durante l’inaugurazione della fiera, verranno presentati i nuovi dati dell’Osservatorio MECSPE sull’andamento dell’industria manifatturiera. Un’importate occasione per fare un bilancio sul mercato e sulle sue potenzialità, ma anche sulle sfide e i rischi che il comparto dovrà affrontare.

A questo link il comunicato stampa con la lista dei saloni di MECSPE: https://www.mecspebari.it/it/comunicati-stampa/mecspe-bari-polo-approfondimento-industria-manifatturiera-centro-sud-italia/.

Registrazioni sia per espositori che per visitatori in fondo alla pagina a questo link: https://www.mecspebari.it/it/.

Formnext Expo 2023: previsti più di 800 espositori e 30 mila visitatori alla fiera di Francoforte

In qualità di hub per l’Additive Manufacturing, Formnext è il punto d’incontro internazionale per gli esperti di stampa 3D industriale e i professionisti della produzione provenienti da un’ampia gamma di settori applicativi. Con la fiera di Francoforte e attività durante tutto l’anno, Formnext riunisce le competenze nel creare un’esperienza unica incentrata su uno scambio intensivo e professionale nonché sull’accesso alle più recenti soluzioni AM. Questa combinazione consente alla comunità di plasmare attivamente la prossima generazione di produzione industriale intelligente.

A Formnext, oltre 800 espositori e più di 30.000 visitatori si incontreranno dal 7 al 10 novembre 2023 e trasformeranno Francoforte sul Meno nella capitale dell’Additive Manufacturing. Questa comunità, la “fAMily”, è dedicata alla crescente adozione dell’AM nel contesto industriale.

Oltre ai sistemi di produzione additiva, i visitatori troveranno a Formnext anche tecnologie lungo l’intera catena di processo.

A fianco di stampanti 3D innovative per uso industriale, quindi, saranno presentati anche i materiali più adatti per le varie applicazioni, soluzioni software di automazione che supportano il processo di progettazione, pianificazione o produzione, così come tecnologie per la post-elaborazione e il controllo di qualità.

In questa edizione del 2023 ci saranno importanti novità anche per la nuova struttura di conferenze, che saranno disponibili per tutta la durata della fiera e accessibili a tutti i visitatori, fornendo una panoramica su diverse aree quali medicina, aerospaziale e industria delle costruzioni.

In quest’ottica, Il fulcro dell’Industry Stage è lo scambio interdisciplinare con esperti e rappresentanti del settore che attraverso keynote e “expert insight” parleranno di importanti temi inerenti all’AM come proprietà intellettuale, DfAM (Design for AM), opportunità di business, start-up e finanziamenti, nonché argomenti attuali e intersettoriali come la sicurezza informatica, la carenza di lavoratori qualificati e la resilienza della catena di approvvigionamento.

A questo link, promosso dall’organizzatore della fiera – Mesago Messe Frankfurt GmbH, troverete tutte le informazioni su partecipazione come visitatori ed espositori: https://formnext.mesago.com/events/en.html

DIGITAL INNOVATION DAYS 2023

Torna a Milano uno degli eventi più importanti in Italia per digitale e innovazione: i Digital Innovation Days!

Dal 25 al 27 ottobre 2023, presso il Talent Garden Milano Calabiana, si ripartirà da dove ci si è lasciati nel 2022 con l’edizione “Human for future” – aggiungendo un tassello e consolidando sempre di più la volontà dei DIDAYS di mettere l’uomo al centro dell’innovazione.

Questa edizione si rivolge non solo all’uomo come individuo bensì come comunità, ecosistema, network.

I Digital Innovation Days, infatti, nascono dalla necessità di parlare di INNOVAZIONE includendo il fattore umano [HUMAN] non solo come singolo ma come community – passaggio necessario per la sua stessa realizzazione – e, attraverso le connessioni che si vengono a creare, generare azioni. Dopo l’esperienza epocale della pandemia, è ancora più forte il bisogno di edificare solide relazioni in cui ciascuno possa trovare la propria dimensione e possa convivere con i desideri altrui, in uno scambio stimolante e produttivo.

Per questo DIDAYS diviene spazio di relazione, dove l’uomo è al centro e in connessione con gli altri, che durante l’evento si traduce in corner e iniziative volte a far crescere e arricchire sempre più la community.

Durante i tre giorni dedicati all’iniziativa, tante saranno le occasioni di networking per incontrare Direttori Marketing e HR, Sales/Event/Communication Manager, Freelance, Aziende, Agenzie, Startup, PMI e Professionisti.

L’edizione 2023 infatti “triplica”: 3 giornate di eventi dal vivo, 2 sale dedicate al digitale e all’innovazione in ogni sua sfumatura, diversi workshop e laboratori.

La sala Digital e la sala Innovation ospiteranno speaker provenienti da diversi settori aziendali.

Di seguito l’agenda e le tappe in programma:

DAY 1: 25 OTTOBRE

Speech e panel sull’innovazione a 360°. La prima giornata dell’evento è dedicata a tutti i key actor che innovano trasversalmente con un’attenzione particolare ai trend del mercato, volti a stimolare il pensiero critico e a creare connessioni.

DAY 2 E DAY 3: 26/27 OTTOBRE

Speech, panel e workshop dedicati al mondo digitale e dell’innovazione con approfondimenti dedicati alle key industry del momento.

Il 26 ottobre la SALA DIGITAL sarà dedicata a E-commerce e Social Media, mentre la SALA INNOVATION a Startup & Emerging Tech e In-formazione.

Il 27 ottobre la SALA DIGITAL sarà destinata a Web & Content Marketing e Influencer Marketing; invece la SALA INNOVATION a Sostenibilità e Retail.

Nella stessa giornata di venerdì 27 ottobre alle ore 18.00 DIDAYS festeggerà il suo 5° compleanno insieme a tutti i DIDDERS regalando a chi ha sempre sostenuto l’iniziativa una grande festa dove l’innovazione non può che fare da padrona! Esperienze interattive, cibo del futuro e atmosfera creativa faranno vivere agli ospiti una serata indimenticabile.

Registrazioni, modalità di iscrizione e acquisto biglietti al seguente link:

https://digitalinnovationdays.com/ticketing

SMACT pubblica il Bando IRISS: 5 milioni di euro per l’innovazione delle imprese

SMACT Competence Center sostiene le imprese che innovano e investono in digitalizzazione con la pubblicazione del Bando 2023 volto a finanziare progetti di R&S per 5 milioni di euro.

A partire da venerdì 30 giugno è pubblico il testo del Bando IRISS 2023 che mette a disposizione delle imprese italiane 5 milioni di euro per finanziare progetti di innovazione, ricerca industriale e sviluppo sperimentale nel campo delle seguenti tecnologie avanzate: IoT e IIoT; Data management & security; AI; Tecnologie per la sostenibilità; Automazione avanzata; Digital Twin; Tecnologie per l’agroalimentare; Città, edifici e costruzione intelligente.

Il nuovo bando “a sportello” assegna alle aziende fondi del PNRR Next Generation EU (M4C2 inv 2.3) dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) con un contributo fino al 70% dei costi/spese sostenuti per un importo massimo di 400 mila euro di co-finanziamento. Dal 14 luglio 2023 è possibile presentare la propria proposta progettuale.

Possono partecipare tutte le imprese, di qualsiasi grandezza, in forma singola o aggregazione di imprese. Possono essere rendicontate le spese generali, di personale, consulenza e attrezzatura.

Per specifiche e scaricare il bando: www.smact.cc/bandi-e-agevolazioni

Per maggiori informazioni: area.servizi@siav.net – 0412517552

STORIE D’IMPRESA: IL CASO GALDI

L’azienda

Nel 1970, Galdino Candiotto, fondatore di Galdi, disegna e realizza il primo prototipo di confezionatrice semi automatica per cartoncini Gable Top, concepito per semplificare il lavoro della latteria di famiglia e per consentire anche ad altre latterie locali di sostituire il confezionamento delle bottiglie di vetro con il cartoncino, packaging più flessibile, economico e logisticamente più gestibile.

Oggi come allora l’azienda continua a lavorare e migliorare con lo stesso obiettivo: risolvere esigenze e creare soddisfazione. Negli ultimi anni, Galdi ha acquisito e creato nuove risorse per poter estendere i servizi e le soluzioni offerte ai clienti. Un esempio è la start up FILL good, specializzata in consulenze di alto livello per il Packaging Development e in ambito microbiologico.

Da sempre l’azienda punta su persone e innovazione. Ne sono testimoni la creazione di un team dedicato alla Machine Intelligence o la piattaforma MaSH che rappresenta di fatto un nuovo sistema di diagnostica avanzato, grazie a Big Data e agli algoritmi creati dai progettisti Galdi.

La crescita dimensionale non può prescindere dall’evoluzione della cultura aziendale e dell’organizzazione, per questo nel 2022 Galdi è diventata Società Benefit, aprendo anche le porte del board a tre membri esterni, nell’ottica di mantenere sempre alto il livello di attrattività e redditività della Società.

La visione

L’approccio client-centered e orientato al miglioramento continuo adottato da Galdi ha portato negli anni a cambiare il suo modello di business da fornitore di macchine a partner per i suoi clienti. In quest’ottica l’azienda ha investito in un percorso di digitalizzazione, approcciandosi a tecnologie avanzate, quali Intelligenza Artificiale e IIoT e attraendo nuove competenze, allo scopo di rendere il supporto clienti sempre più efficace. 

Galdi, infatti, mira a supportare i suoi clienti a 360 gradi e ad essere per loro fornitore di un servizio completo. In quest’ottica nel corso degli anni l’azienda ha sviluppato nuovi servizi post-vendita supportati da strumenti basati su IIoT che permettono al cliente di efficientare la sua attività produttiva. Sono stati sviluppati degli strumenti che analizzano i dati di telemetria delle macchine riempitrici, con l’obiettivo di anticipare i fermi macchina e ottimizzare le manutenzioni. Ad esempio, il sistema interviene in modo attivo nell’esaminare le performance delle riempitrici in profondità, analizzando gli allarmi e comunicando i dati più rilevanti. Permette di agire, in altre parole, prima che un malfunzionamento possa portare ad un fermo macchina o a una rottura imprevista, cioè prima che la produzione si fermi. Grazie ai dati raccolti, Galdi è in grado di offrire ai clienti servizi di consulenza specifica dove discutere il funzionamento e lo stato della macchina e fornire consigli utili per migliorarne le prestazioni.

Ciò a cui l’azienda mira è avvicinarsi a dei modelli di business più vicini alla “servitization” ed essere sempre più a contatto e vicina ai clienti.

IIoT e Intelligenza Artificiale

Galdi ha mosso i primi passi ponendosi l’obiettivo di aumentare l’efficienza produttiva dei clienti, ridurre i downtime delle macchine e quindi il TCO (Total Cost of Ownership) delle macchine stesse.

Il progetto MaSH (Machine System Health), a tutti gli effetti il primo strumento sviluppato in quest’ottica, ha reso i macchinari prodotti dall’azienda più innovativi, arricchendoli di tecnologie abilitanti quali ICT e meccatronica, per supportare la produzione delle aziende alimentari, i principali clienti Galdi, per evolversi e migliorare in termini di sicurezza alimentare, efficienza, qualità del prodotto finale. Infatti, l’industria alimentare ha esigenze di interconnessione e di interazione uomo-macchina molto spinte, ma allo stato dell’arte sono affrontate con soluzioni estemporanee, con l’implementazione di sistemi sviluppati ad hoc non trasferibili in altri contesti.

Da qui l’idea di sviluppare una piattaforma di applicazioni software (MaSH) che sfruttasse i dati di telemetrica raccolti tramite una prima infrastruttura IIoT, per elaborali nei cloud, per supportare i clienti nelle decisioni relative al proprio business. Per la realizzazione del progetto è stato necessario creare un team multidisciplinare avvalendosi sia di personale interno, con nuove assunzioni e partnership con aziende specializzate. La prima release, con features il controllo delle performance e relative statistiche sulle cause di fermata, è stata presentata già a Marzo 2018 alla fiera AnugaFoodTec, a Colonia.

L’evoluzione è continua, attualmente uno dei focus è l’implementazione delle più moderne e avanzate tecnologie Cloud nella nuova infrastruttura IIoT delle macchine Galdi, così da permettere di fare importanti passi in avanti anche nel progetto MaSH, e in generale nei servizi digitali, garantendo maggiore sicurezza (cyber-security), aggiornamento continuo, maggiore capacità sia di raccolta dati che di successiva elaborazione.

Infatti, grazie alle nuove tecnologie utilizzate, la gestione della flotta dei dispositivi IIoT sarà semplificata e sarà quindi possibile attivare servizi digitali in modo dinamico e in tempi molto rapidi. I dati raccolti dalle macchine potranno essere elaborati direttamente sull’edge, ovvero sul campo, permettendo di inviare in cloud solamente dati con valore e non più tutti i dati grezzi. Alcuni servizi che ad ora girano nel cloud (es: Anomaly Detection) potranno essere trasferiti sull’edge, ottimizzando i consumi e fornendo ai clienti un riscontro immediato e in tempo reale sull’andamento della macchina.

Galdi sta lavorando per sviluppare ulteriori servizi digitali che consentano al cliente di efficientare la sua produzione, apportando miglioramenti che permettano di andare nella direzione della manutenzione predittiva.

L’impatto

VANTAGGI

I dati raccolti dalle macchine ed elaborati tramite i servizi in cloud hanno aiutato in più occasioni il team di supporto e i clienti a risolvere problematiche sulle macchine.

Su questa base sono stati studiati nuovi servizi da offrire ai clienti per ampliare l’offerta, pre e post-vendita. Creare maggiore consapevolezza delle performance dei prodotti (tramite dati sicuri), dà prove tangibili della qualità degli stessi. Tutto ciò ci ha permesso di introdurre nuove tecnologie, ma soprattutto competenze da sfruttare per future innovazioni. Si è inoltre rafforzata l’immagine di Galdi come azienda innovativa, non solo verso i clienti, ma anche nel territorio, diventando attraente per i giovani talenti. La strada intrapresa con i progetti in ambito digitale si rivela quindi assolutamente in linea con lo sviluppo dell’azienda.

SVANTAGGI

La criticità da sempre incontrata e attualmente purtroppo ancora non risolta è la diffidenza dei clienti a dare accesso alle macchine, sia per questioni legate alla sicurezza informatica, sia perché non sempre colgono i vantaggi offerti dal sistema.

Oltre a ciò, per mantenere sicuri, performanti e all’avanguardia gli strumenti sviluppati sono necessarie risorse sempre più competenti e un team più ampio di persone, implicando degli investimenti continui.

www.galdi.it

Approfondimento – Cresce l’industria robotica in Italia: applicazioni, ostacoli e scenari futuri

Il 2021 ha segnato un nuovo record per l’industria italiana della robotica, con un aumento della produzione del 6,6% rispetto al 2020 e un orizzonte di crescita stimato in 260 miliardi di dollari al 2030.

Al netto però dei dati incoraggianti in termini di produzione e integrazione, le aziende italiane sembrano riluttanti ad affidare tutte le attività alla robotica. Infatti, la maggior parte delle aziende manifatturiere italiane è concorde nel delegare ai robot solo una parte delle proprie attività.

Secondo gli studi, ci sono due nodi fondamentali che limitano l’utilizzo dei robot in ambito industriale: il primo aspetto riguarda gli elevati costi di acquisizione, mentre il secondo ha a che fare con le difficoltà legate alla loro implementazione, ossia la capacità degli addetti di gestire in modo più efficiente determinate attività rispetto a quanto farebbero le macchine.

Nonostante questi limiti, i dati ISTAT su imprese e ICT che contribuiscono alle previsioni di crescita sono incoraggianti nel quadro della struttura del Paese al 2022 in relazione all’adozione della robotica, anche se dal punto di vista della distribuzione regionale, il divario è estremamente ampio: se si sommano i dati delle regioni del Nordest e del Centro Nord, la media delle imprese che utilizzano robot al Nord è del 10%, contro il 6,4% del Centro e il 7,3% al Sud. Guardando alla classe dimensionale d’impresa, c’è una chiara proporzionalità tra dimensione d’impresa e adozione della robotica. Infatti, le percentuali più basse si riscontrano nelle piccole imprese (10-49 dipendenti), con numeri in aumento man mano che aumenta il numero di dipendenti. Ad esempio, per le aziende nella classe dimensionale 100-249 dipendenti, il 24,1% di esse utilizza robot, mentre per le aziende con 250 o più dipendenti, questa cifra è pari al 29,8%.

In generale, nel 2022 in Italia il 14% delle PMI aveva già introdotto robot in azienda, e attualmente la metà delle Pmi italiane sta pianificando la loro introduzione nei processi produttivi. Questo perché le principali motivazioni che spingono le imprese ad utilizzare un robot per le proprie attività sono principalmente tre: garantire un’elevata precisione o una qualità standardizzata dei processi e/o dei beni e servizi prodotti, migliorare la sicurezza sul lavoro e, da ultimo, ampliare la gamma di beni prodotti o dei servizi forniti dall’impresa.

La robotica offre inoltre un nuovo modo di pensare l’automazione e i robot rappresentano una delle principali leve per aumentare l’efficienza dei sistemi produttivi. Lo sa bene l’Italia, che a livello europeo, è il secondo mercato di robot dopo la Germania e il sesto paese al mondo per numero di installazioni robotiche nelle imprese.

Curiosità in merito a quali tipologie di robot sono maggiormente utilizzati dalle imprese italiane?

A questo link l’analisi di Sofia Brunelli, per Agenda Digitale, su dati BCG (2021) – Robotics Outlook 2030, ISTAT (2022) – Report Imprese e ICT e IFR (2022) – World Robotics 2022.

Avviso 1/2023 “Apprendere per competere”: 8 milioni di euro per i piani formativi

Il 2023 è l’anno europeo delle competenze e Fondirigenti punta sul potenziamento di hard e soft skills dei manager, sempre più centrali per affrontare il cambiamento e rilanciare la competitività.

Il più grande Fondo per la formazione dei dirigenti, promosso da Confindustria e Federmanager, mette sul piatto un Avviso nazionale da 8 milioni di euro per rafforzare alcune fra le competenze più rilevanti per affrontare le principali transizioni e gli elementi di incertezza che le imprese sono chiamate a fronteggiare, puntando a favorire nei dirigenti un approccio manageriale che ponga l’apprendimento al centro dei percorsi di trasformazione aziendale.

L’Avviso si rivolge a tutti i soggetti aderenti e neo-aderenti al Fondo ad eccezione delle Grandi Imprese che hanno già beneficiato di un finanziamento attraverso gli Avvisi promossi dal Fondo nel 2022.

I Piani formativi potranno essere presentati in forma singola o aggregata. Il Piano Aggregato sarà contraddistinto da un codice identificativo comune a tutti i Piani delle aziende partecipanti e dovrà essere composto da minimo 3 e massimo 6 imprese, compresa una Capofila.

Ogni azienda potrà presentare un solo Piano formativo e chiedere un finanziamento massimo di 12.500 Euro.

Due sono i focus previsti dall’Avviso: il sostegno alla partecipazione delle Piccole Imprese, che mostrano un accesso ancora limitato alla formazione finanziata dal Fondo, e la promozione di aggregazioni tra imprese che in varie forme collaborano tra di loro, ad esempio nelle filiere, nelle reti, nella catena di subfornitura.

Le proposte dovranno rientrare in uno dei seguenti 9 ambiti di intervento relativi a 3 macro Aree: Innovazione, Sostenibilità, Resilienza.  

Innovazione

  • Trasformazione digitale dei processi aziendali produttivi, logistici, di vendita
  • Governo dei dati
  • Cybersecurity

Sostenibilità

  • Sostenibilità ambientale
  • Sostenibilità sociale
  • Sostenibilità economica

Resilienza

  • Rischi finanziari
  • Cambiamenti nei mercati
  • Cambiamenti organizzativi

L’intero processo di presentazione e condivisione dei Piani avverrà digitalmente dall’Area riservata delle aziende/Parti Sociali, accessibile tramite la sezione MyFondirigenti del portale del Fondo con user ID e password.

Per l’invio del Piano sarà sufficiente la firma digitale in formato CAdES del Rappresentante legale aziendale o di un suo procuratore.

La presentazione dei Piani sarà consentita dalle ore 12:00:00 del 15 maggio 2023 fino alle ore 12:00:00 del 21 giugno 2023, termine unico per la presentazione. 

Per maggiori informazioni, si invita a consultare la sezione “Avvisi” del sito di Fondirigenti, a questo link: https://www.fondirigenti.it/avvisi