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STATWOLF: SOLUZIONI DATA-DRIVEN E AI PER L’INDUSTRIA 4.0

Statwolf Data Science è un’azienda di Padova, che opera nello sviluppo di soluzioni data-driven e di intelligenza artificiale per l’Industria 4.0.

L’azienda nasce con l’obiettivo di colmare il divario fra metodologie allo stato dell’arte in ambito Machine Learning e soluzioni produttive.

La ricerca di un ecosistema per colmare il digital gap

L’adesione alla Rete Improvenet è in linea con la ricerca di un ecosistema ideale per portare avanti questa mission.

Questo è reso possibile da un lato attraverso le collaborazioni con il mondo della ricerca che consentono all’azienda di essere costantemente esposta all’innovazione scientifica, dall’altro attraverso il contatto con importanti realtà industriali ed altri solution provider, che permette a Statwolf di sviluppare e validare soluzioni di mutuo interesse.

Statwolf è partner del Progetto VIR2EM per sviluppare soluzioni di monitoraggio avanzato e predizione nello scenario Internet of Things (IoT) e Industrial IoT

La collaborazione con il mondo industriale nel Progetto coinvolge tre importanti produttori di macchine automatiche in ambiti diversi fra loro:

  • Galdi per il packaging di prodotti alimentari;
  • Sperotto Rimar per il tessile;
  • Zamperla SpA per l’industria dell’intrattenimento.

Le soluzioni, sviluppate a fianco di questi partner industriali, hanno un doppio fine:

Consentire ai produttori di fornire una nuova interfaccia fruibile dai propri clienti per monitorare le macchine ed i loro utilizzi;

Garantire al produttore di macchine di ottimizzare le proprie operazioni di service, facilitando la diagnostica da remoto, anticipando eventuali rotture/interventi ed abilitando analisi e comparazioni fra diverse macchine.

La collaborazione con  il mondo della ricerca coinvolge invece l’Università di Padova per lo sviluppo di approcci di riconoscimento anomalie e manutenzione predittiva nello scenario fog computing e con caratteristiche di interpretabilità.

Maggiore vantaggio competitivo grazie alle partnership della RIR

Dal punto di vista tecnologico Statwolf svilupperà nuove integrazioni con macchine e strumenti e nuove funzionalità di Machine Learning ampliando la propria offerta tecnologica.

Inoltre, grazie alle collaborazioni in atto, Statwolf avrà a disposizione nella propria piattaforma funzionalità e verticalizzazioni per settori quali il tessile e l’industria dell’intrattenimento che rappresentano delle novità per l’azienda.


Gian Antonio Susto, co-fondatore di Statwolf e ricercatore presso il Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Padova.

Gian Antonio si occupa di Apprendimento Automatico ed Intelligenza Artificiale, sviluppando algoritmi e metodi innovativi e soluzioni per diversi ambiti industriali. Gian Antonio è stato uno dei pionieri nello sviluppo di approcci di Manutenzione Predittiva tramite tecniche di apprendimento automatico. E’ co-autore di più di 100 pubblicazioni scientifiche e brevetti, ed è stato vincitore di 4 premi dell’IEEE per contributi legati ad applicazioni di Intelligenza Artificiale in ambito industriale.

BE-READI ALPS IDEAS FACTORY

Il 19 maggio dalle 9.00 alle 17.00 sarà possibile partecipare a IDEAS FACTORY, un evento online co-organizzato da Veneto Innovazione, che ha l’obiettivo di dare supporto concreto alle imprese con un progetto innovativo.

12 esperti internazionali animeranno 5 seminari e 4 workshop per affrontare il tema dal punto di vista dell’innovazione, dell’accesso alla finanza, della creazione di partnership e delle opportunità offerte dalla digitalizzazione.

Gli interventi saranno principalmente in inglese, ma ci saranno anche contributi in italiano e in tedesco, inoltre è possibile seguire solo i moduli di interesse o l’intero programma consultabile qui.

La partecipazione è gratuita, iscrizione necessaria a questo link.


IDEAS FACTORY è un evento organizzato nell’ambito del progetto BE-READI ALPS del Programma INTERREG Spazio Alpino. Veneto Innovazione, società per l’innovazione della Regione del Veneto, coordinatore del progetto BE-READI ALPS, invita imprese, industrie e ricercatori veneti a parteciparvi.

CORSO DI INTELLIGENZA ARTIFICIALE E ROBOTICA PER L’INDUSTRIA 4.0

E’ in partenza il Corso di Intelligenza Artificiale e Robotica per l’Industria 4.0, organizzato dall’Università degli Studi di Padova e gestito da UniSMART – Fondazione Università di Padova.

Il corso è suddiviso in tre incontri, con la Direzione Scientifica del Prof. Emanuele Menegatti – Head of Intelligent Autonomous Systems Laboratory (IAS-Lab) del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione.

L’obiettivo è quello di formare le aziende sulle più avanzate tecnologie in ambito “Intelligenza Artificiale e Robotica”, creando un dialogo tra l’Università e le imprese del territorio.

Come riportato nell’articolo del Sole 24 Ore «L’intelligenza Artificiale e la Robotica hanno la possibilità di trasformare radicalmente i servizi e i processi produttivi – dice Emanuele Menegatti, docente di Robotica Autonoma all’Università di Padova e direttore scientifico del Corso –. Trasferire i risultati della ricerca accademica verso le aziende ha già dimostrato di saper creare nuovi prodotti, servizi e professionalità, e questo oggi è realizzabile anche in aziende che fino a pochi anni fa erano escluse per dimensione economica o struttura interna».

L’Università di Padova, membro della Rete Innovativa Regionale IMPROVENET, è inoltre partner del Dottorato nazionale in Intelligenza Artificiale per l’area Industria 4.0.

Per informazioni complete sul corso visita la pagina di UNISMART.

SANTEX RIMAR GROUP: ADERIAMO A IMPROVENET PER DARE IMPULSO AI NUOVI PROGETTI DI RICERCA E SVILUPPO

SANTEX RIMAR GROUP è un’azienda multinazionale leader nel settore meccanotessile con sede principale a Trissino (Vicenza), e sedi in Svizzera, Cina e India.

L’azienda è all’avanguardia nel settore grazie ai forti investimenti in ricerca e sviluppo nelle diverse aree produttive relativamente a telai, macchinari per il tessile tecnico, macchinari per il finissaggio, macchinari per l’essiccazione dei fanghi. Fanno parte del Gruppo le aziende SMIT e SPEROTTO RIMAR, attualmente socie del Consorzio IMPROVENET, in particolare entrambe partner del progetto PREMANI e VIR2EM rispettivamente.

Intervista a Giulio Mandruzzato, CTO del Gruppo e Responsabile Tecnico dei Progetti relativi al Consorzio.

Perché aderire alla RETE IMPROVENET?

Sicuramente uno dei primi motivi che ha spinto le aziende del Gruppo ad aderire ad IMPROVENET risiede nel vantaggio relativo all’accesso a finanziamenti europei, che servono per dare impulso a nuovi progetti di R&D laddove vi siano, come nel nostro caso, grossi investimenti da realizzare. In aggiunta, esiste un ulteriore vantaggio relativo alla rete legato alla possibilità di creare relazioni nel territorio, partnership con aziende che possono supportare le innovazioni tecnologiche (in particolare noi abbiamo sviluppato una collaborazione tra SMIT e il partner fornitore di tecnologia M31 per il Progetto PREMANI, tra SPEROTTO RIMAR e i partner tecnologici Statwolf, Università di Verona e Uqido per il progetto VIR2EM).

Le relazioni all’interno della Rete non sono quelle quindi relative a semplici azioni di fornitura, ma quelle tra soggetti che vogliono condividere il proprio know-how e dei valori aggiunti.

Inoltre la Rete offre la possibilità di scoprire e formare nuove partnership con soggetti diversi per avere nuove idee e spunti, per sviluppare nuovi progetti sulla base dei casi d’uso, di collaborare con centri di ricerca e università, per il trasferimento tecnologico. Quest’ultima collaborazione permette anche di trovare nuove risorse specializzate e con una formazione di eccellenza nel settore.

Cosa realizzerà l’azienda durante il Progetto VIR2EM?

Attraverso questo progetto, Sperotto Rimar si prefigge di realizzare uno sviluppo consistente nella digitalizzazione complessiva di alcuni prodotti. In particolare, l’ambizione è quella di arrivare al controllo e alla condivisione totale del dato, soprattutto procedendo verso una forte automazione dei macchinari prodotti dall’azienda. Tutto questo si traduce in un maggior controllo dei processi, che sarà sempre più affidato ad algoritmi e software, per garantire standard di qualità, efficienza e produttività più elevate.

Un altro vantaggio sarà quello di trattenere il know-how di processo di questi prodotti, in quanto si trova generalmente nelle mani dell’operatore ed è difficile garantirne la trasferibilità nel tempo. Si potrà quindi migliorare continuamente i processi garantendo di averne sempre il pieno controllo nel tempo. Il raggiungimento di questi obiettivi innovativi garantirebbe pertanto una maggiore conoscenza, stabilità e condivisione del processo da parte degli operatori, sia dell’azienda produttrice sia del cliente.

Con quali altri partner della RIR si realizzerà il progetto?

Sperotto Rimar attualmente sta collaborando con Statwolf, Uqido e l’Università di Verona nel progetto VIR2EM. In particolare, Statwolf svilupperà nello specifico la piattaforma di raccolta, analisi e scambio dati, incluse le infrastrutture necessarie come algoritmi di analisi, analisi predittiva, cokpit virtuali e tutta la tecnologia che serve a gestire dal prelievo del dato fino al suo immagazzinamento e alla fruizione del dato in remoto. Uqido si concentra, invece, nell’utilizzo dei dati per sviluppare gli algoritmi di Digital Twin, che sono alla base di quanto detto prima per arrivare a standard di prodotto più elevati. L’università di Verona svilupperà quella parte di algoritmi necessari poi alla connessione del processo e del macchinario Sperotto Rimar, al fine di ottimizzare i sistemi gestionali e di controllo negli stabilimenti del cliente.

Durante il Progetto PREMANI invece l’azienda SMIT ha collaborato con il partner tecnologico M31, al fine di sviluppare un sistema micrometrico di analisi qualità del tessuto in real-time.

Come si vede l’azienda alla fine del progetto?

L’azienda si vede trasformata dal punto di vista della propria capacità di digitalizzazione, con un occhio anche alla sostenibilità. Infatti, grazie al controllo del dato e del processo possiamo migliorare le performance anche in termini di risparmio energetico e ottimizzare le risorse da utilizzare. Grazie a questi progetti è possibile arrivare ad avere aziende veramente interconnesse capaci di migliorare il processo grazie al controllo e alla gestione del dato ed in grado di essere sempre più sostenibili.


Giulio Mandruzzato CTO

Giulio Mandruzzato, è CTO del Gruppo Santex Rimar.

Laureato in Ingegneria Meccanica all’Università degli Studi di Padova, MBA presso il CUOA di Vicenza, ha iniziato la sua carriera proprio in Sperotto Rimar. Successivamente ha maturato altre esperienze presso aziende in settori diversi coprendo non solo ruoli tecnici, ma anche di valenza commerciale, lavorando prevalentemente in aziende multinazionali sia Italiane che straniere con ruoli dirigenziali. Giulio è inoltre membro del Consiglio Direttivo di IMPROVENET.

OPEN INNOVATION: DI COSA SI TRATTA E PERCHE’ E’ IMPORTANTE PER IL SETTORE MANIFATTURIERO

Sentiamo sempre più spesso parlare di Open Innovation, ma prima di tutto capiamo di cosa si tratta realmente e perché è rilevante quanto parliamo di progetti innovativi.

Che cos’è l’Open Innovation?

Secondo la definizione del Prof. Henry Chesbrough, “l’open innovation è un paradigma che afferma che le imprese possono e debbono fare ricorso ad idee esterne, così come a quelle interne, ed accedere con percorsi interni ed esterni ai mercati se vogliono progredire nelle loro competenze tecnologiche”. Per approfondire l’argomento riprendiamo l’analisi fatta dal Cluster Tecnologico Nazionale FABBRICA INTELLIGENTE, di cui IMPROVENET è partner.

Perché l’Open Innovation è importante nel settore manifatturiero?

La resilienza e la sostenibilità sono valori fondamentali e imprescindibili per un’azienda che vuole innovare continuamente, l’innovazione interna non è più sufficiente per essere competitivi e quindi è essenziale promuovere lo scambio di tecnologie e di conoscenza con partner esterni all’azienda stessa.

Al fine di raggiungere questi obiettivi ambiziosi è sempre più necessario inserirsi in reti più ampie ed entrare in un ecosistema intersettoriale, come quello che offre la Rete Innovativa Regionale Improvenet ad esempio.

Come riportato dal presidente di Cluster Fabbrica Intelligente, è importante “creare una condizione che favorisca la convergenza tra il mondo delle start-up e Pmi con quello delle aziende capo filiera: è questo lo scenario che permetterebbe alle piccole imprese di accedere all’universo delle grandi».

Il futuro dell’innovazione quindi passa dall’Open Innovation! Trovi l’articolo completo del Cluster Fabbrica Intelligente a questo link.

IMPROVENET è membro del Cluster Tecnologico Nazionale Fabbrica Intelligente, un’associazione riconosciuta con l’obiettivo di attuare una strategia basata sulla ricerca e l’innovazione per la competitività del manifatturiero italiano; è’ l’unico tavolo al quale siedono contemporaneamente tutti i portatori di interesse coinvolti nelle sorti dell’industria italiana: aziende, associazioni di impresa, regioni, università ed enti di ricerca, istituzioni.

HORIZON EUROPE: IL NUOVO PROGRAMMA QUADRO PER LA RICERCA E L’INNOVAZIONE

HORIZON EUROPE è il nuovo Programma Quadro Europeo per la Ricerca e l’Innovazione per il periodo 2021-2027, che con budget di 95,5 miliardi di Euro rappresenta forse la più importante iniziativa a favore delle aziende con progetti di Ricerca e Sviluppo.

Quali sono gli obiettivi di Horizon Europe?

Gli obiettivi di Horizon Europe riguardano lo sviluppo delle basi scientifiche e tecnologiche dell’UE; il miglioramento della capacità innovativa e della competitività delle industrie europee; la creazione di occupazione in Europa. Il Programma è strutturato in tre pilastri principali: “Eccellenze scientifiche”, “Sfide globali e competitività industriale europea”, “Europa innovativa”.

Per le imprese che vogliono sviluppare progetti innovativi con partner europei, il secondo pilastro e il terzo pilastro sono sicuramente molto interessanti. In particolare, nel secondo pilastro (che è diviso in 6 Cluster), troviamo il Cluster 4 “Digital, industry and space” che si trova perfettamente in linea con le tematiche promosse dalla Rete IMPROVENET

Perché il Cluster 4 è in linea con IMPROVENET?

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DesAlps project: FINAL EVENT!

Martedì 11 febbraio 2020, dalle ore 9.00 alle ore 17.00 presso Spazi Bomben – Fondazione Benetton, Via Cornarotta n.7 – TREVISO

Un evento internazionale che conclude i tre anni di lavoro del progetto europeo DesAlps sul Design Thinking.
Offre l’opportunità di imparare e sperimentare in prima persona le potenzialità di questo metodo e di altre metodologie creative legate al mondo del Design!

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Improvenet, noi che ci siamo messi in rete sulla strada che porta verso Industria 4.0

Manifattura predittiva e stampa additiva: aziende, università e categorie partecipano al cluster

“Tre attori e un obiettivo comune: la costituzione di un network per la nascita di un nuovo modello veneto di Industria 4.0. I mondi dell’impresa, della ricerca e delle associazioni di categoria del territorio hanno fatto fronte comune con la fondazione di Improvenet, rete di aziende e realtà che puntano ad accelerare il cammino del sistema manifatturiero del Nordest verso una dimensione automatizzata e interconnessa. In una parola, intelligente. Il cluster, avviato nel 2017, conta una sessantina di aderenti, di cui sei sono soci fondatori: i gruppi industriali Galdi, Santex Rimar e Desamanera, la Fondazione Univeneto che riunisce le quattro Università di Padova, Verona, Ca’ Foscari e Iuav, Confindustria Veneto Siav e T2i, l’agenzia per l’innovazione partecipata dalle Camere di commercio di Treviso-Belluno, Verona e Venezia-Rovigo Delta Lagunare”.

Inizia così l’articolo dedicato a Improvenet pubblicato ieri sul Corriere Imprese, un’occasione per promuovere il network e raccontare il proprio impegno nell’innovazione digitale.

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Attivo il nuovo canale Youtube di UniVR, uno spazio per raccontare il suo laboratorio ICE dedicato all’Industria 4.0

Il Dipartimento di Informatica dell’Università di Verona ha attivato la prima parte del Laboratorio di Industrial Computer Engineering (ICE) dedicato all’applicazione dell’ingegneria informatica all’I4.0.

Il laboratorio contiene una intera linea di produzione, movimentata da mini pallet e robot mobili, che include robot collaborativi per il montaggio e smontaggio, stazioni di stampa additiva e sottrattiva, stazioni di controllo ottico e elettronico della qualità. Il tutto è coordinato da sw di mercato e sw open source.

Il laboratorio è descritto dal canale YouTube ICE Lab Univr https://www.youtube.com/channel/UC2vKUQ8QPuoJrbfmDsYXVoQ

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